La riflessione nel Bullet Journal: cos’è e come farla
Quando mi sono approcciato al Bullet Journal, ho sempre pensato che la parte più complicata fosse quella di capire come impostare il proprio taccuino. In realtà, dalle numerose domande che vengono poste sui social e anche da alcune conversazioni avute con chi legge il blog, sembra che l’elemento su cui i bullet journaler incontrano più difficoltà sia invece la riflessione.
Cos’è la riflessione e perché farla
Come dice Carroll nel suo libro Il metodo Bullet Journal: “La Riflessione vi aiuta a individuare ciò che vi nutre, in modo da poter prendere decisioni migliori mentre seminate in vista della prossima stagione della vostra esistenza.
Qui è, ovviamente, descritta in modo poetico e letterario, ma se io dovessi dare una definizione personale un po’ più diretta direi che la riflessione è semplicemente “un momento in cui fai i conti con te stesso, pensando cosa hai portato a termine (ma anche ciò non hai concluso) e sui tuoi prossimi obiettivi .”
Sempre nel libro, l’autore attribuisce un enorme importanza a questo processo in quanto permette di sviluppare l’intenzionalità, ovvero il perché ti adoperi per fare qualcosa o raggiungere un obiettivo. Attraverso la riflessione puoi imparare a fare il punto della situazione, esaminare cosa è andato bene e cosa no, così a cosa avresti potuto migliorare. Ma non è tutto, una parte importante riguarda l’apprendere a riconoscere e catalogare le sensazioni legate al vissuto o le aspettative verso quel determinato obiettivo.
Quante volte ti è capitato di pensare che svolgere quel compito si sarebbe rivelato particolarmente complicato, pieno di insidie e (magari) ti aspettavi un risultato mediocre e, sorpresa, invece si è rivelato un compito facile da sbrigare, che ti ha insegnato tanto? Oppure il contrario: un obiettivo facile da raggiungere si è rivelato ostico e difficoltoso e, tirate le somme, ti ha lasciato una brutta sensazione?
Senza un’adeguata riflessione, non saresti in grado di captare tutto questo e archivieresti il compito semplicemente come fatto.
Parallelamente, fermarti a riflettere può aiutarti a capire se quello per cui ti stai impegnando vale la pena di essere portato avanti, oppure no. Ti sei preso questo impegno perché lo desideri davvero o perché ti è stato imposto (o auto-imposto?).
Per questo è quindi importante fermarsi periodicamente a riflettere.
I tre principi della riflessione
Sempre nel libro “Il metodo Bullet Journal”, l’autore riporta tre principi fondamentali della riflessione: costanza, consapevolezza e riassunto.
La costanza ha a che fare con le abitudini, ovvero riuscire a ritagliarsi periodicamente (ogni giorno, ogni settimana o ogni mese) un momento per svolgere la riflessione. Chiaramente a seconda di quanto tempo passa da una riflessione all’altra il tempo richiesto sarà più o meno lungo. La mia riflessione settimanale prende circa un’oretta, mentre il mio momento mattutino per organizzare la giornata mi prende circa 5-10 minuti.
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La consapevolezza riguarda il fatto di dedicarti al momento presente: ovvero mantenendo il focus su quello che stai facendo qui e ora. Devi, insomma, disattivare il pilota automatico. Questo ti porta ad avere maggiore attenzione e ti aiuterà a svolgere una riflessione meno superficiale e più approfondita. Se ti riesce difficile, prova a fare un reset: osserva il tuo respiro, inspirando e contando fino a 4 poi espira contando fino a 4, per 3 volte di seguito. Riporta la tua mente al qui e ora. Da qui ora puoi partire con la tua riflessione.
L’ultimo principio riguarda il riassunto, ovvero avere sott’occhio una visione d’insieme del periodo trascorso (o che seguirà). Questa mappa generale ti aiuterà a capire davvero dove ti trovi ora e quanto hai raggiunto. Ti permetterà di eventualmente correggere il tiro, di prendertela più comoda o andare più veloce. Sarà una sorta di cartina tornasole.
Tipi di riflessione: giornaliera (o settimanale), mensile e annuale
Il metodo suggerisce di attuare diverse riflessioni: due giornaliere (mattina e sera) una mensile e una annuale, in occasione delle varie migrazioni, secondo diversi cicli:
La riflessione giornaliera mattutina serve per pianificare la giornata, mentre la riflessione serale serve per stilare un bilancio di quanto si è raggiunto o lasciato in sospeso e che è da riprendere il giorno seguente.
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La riflessione mensile e annuale, invece viene svolta in concomitanza con le migrazioni (il passaggio dei sospesi da un mese all’altro o da un taccuino all’altro) e richiede più tempo da mettere a disposizione.
Personalmente non ho mai svolto la riflessione giornaliera, se non in periodi in cui ho davvero tanto da fare. Io preferisco seguire i consigli del metodo GTD, che propone una riflessione settimanale e la svolgo in due momenti diversi:
- Al venerdì pomeriggio mi dedico all’ambito lavorativo: analizzo come è andata la settimana, quali sono i sospesi per la prossima, gli appuntamenti che mi aspettano e se ci sono cose da preparare in previsione della settimana che seguirà.
- Alla domenica mi dedico invece all’ambito personale: se è necessario realizzo il weekly log, mi annoto gli appuntamenti per la settimana e approfondisco meglio le tematiche (come per esempio: quali sono i miei obiettivi? cosa ha funzionato qui e cosa no?)
Come fare una riflessione
Quanto visto fin qui sembra piuttosto semplice: è sera, ho preparato un thé caldo, sono seduto al tavolo di cucina con il mio bullet aperto di fronte a me… e ora?
Io, solitamente, inizio ad osservare quello che ho realizzato nel corso del periodo, poi cosa è rimasto in sospeso e in ultimo cosa mi aspetta. Da questo quadro generale inizio a chiedermi se sono soddisfatto o se sento che avrei potuto fare di meglio e perché. Se ho rimandato un compito (soprattutto se lo rimando da diverso tempo) mi chiedo come mai e se davvero devo portarlo a termine o se non sia il caso di depennarlo. Riguardo a cosa mi aspetta la prossima settimana, abbozzo un piano di come procedere.
Ma questa è solo la base, in caso di necessità puoi anche prenderti del tempo e porti altre domande, come per esempio:
- Come è stata la mia giornata?
- Quali risultati/obiettivi ho raggiunto?
- Quali obiettivi ho mancato e che cosa mi ha frenato/trattenuto/impedito di portarli a termine?
- Quali sono i prossimo obiettivi?
- Che cosa ho imparato?
- Cosa posso migliorare? Cosa farei di diverso?
- Sto usando il tempo per cose che realmente mi interessano?
- Perché sto lavorando a questo?
- Perché questo mi ha stressato/irritato/deluso?
- Perché questo mi ha fatto stare bene/reso felice?
- Cosa mi ha fatto ridere?
- Per cosa sono grato oggi?
- Chi mi ha aiutato e supportato? Con chi non ho avuto un buon rapporto?
Strutturare la riflessione sul tuo bullet journal
Sebbene per svolgerla non sia strettamente necessario avere un luogo fisico in cui riportare i pensieri, è anche vero che avere un posto in cui raccogliere i pensieri sia estremamente utile in quanto ti permette di vedere il quadro generale.
Dove riportare le risposte alle domande è una scelta personale: puoi semplicemente prendere un foglio bianco che poi butterai, puoi creare una pagina ad hoc, oppure puoi decidere di ritagliarti uno spazio nel tuo daily/weekly o nel monthly.
Io per esempio la eseguo utilizzando un foglio bianco, e riporto sul bullet nel monthly log solo i 3 top e i 3 down:
Se però ti piace l’idea di avere una pagina dedicata, eccoti alcuni esempi:
Puoi creare una struttura a mind map:
Oppure puoi ideare una pagina a blocchi, dove inserirai le domande e le risposte:
O ancora puoi decidere di strutturarla come un diario lasciando completamente libera la pagina oppure rispondendo ad alcune domande aperte. Nell’esempio che segue io ho strutturato la riflessione con 3 domande:
Adesso tocca a te
In questo post ti ho parlato della riflessione, uno dei punti più importanti del metodo Bullet Journal.
Ritagliarsi un momento per fare il punto della situazione e capire cosa hai raggiunto e dove stai andando è una delle abitudini più importanti che puoi a adottare, perché ti permette di viviere con intenzionalità. Il rischio è, infatti, di vivere costantemente con il pilota automatico, senza realmente capire dove stai andando e cosa davvero desideri.
Non è una pratica che necessita di tanto tempo e non devi nemmeno eseguirla tutti i giorni (io la faccio una volta la settimana) e vedrai che grazie ai layout e ai consigli proposti nel post, sarà oltre che utile anche molto semplice!
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