Significanti, key e colori: come rendere efficaci le tue annotazioni nel bullet journal

Key + Colour Code Cover

Subito dopo aver scritto il tuo nome nel nuovo bullet journal, la pagina in cui ti imbatterai (si, prima ancora dell’indice e del future log) è la pagina delle key. Qui farai il vero primo passo che renderà finalmente tuo quel nuovo e vuoto taccuino appena comprato.

Pagina Key vuota Scribbels That Matter

In alcuni taccuini pre-impostati (come per esempio il Dingbats o lo Scribbles That Matters) troverai una tabella bella e pronta, se utilizzi un taccuino vuoto avrai più possibilità di sbizzarrirti non solo a creare i tuoi simboli, ma anche nella realizzazione della pagina stessa. In questo articolo, ti spiego come creare e utilizzare le key e i colori nel bullet journal per rendere le tue annotazioni più efficaci.

Significanti, pagina key e colour code: facciamo un po’ di ordine

I significanti sono simboli o icone che ti aiutano a dare un significato alle annotazioni presenti nel tuo bullet journal, organizzandole in modo chiaro, semplice ma soprattutto rapido.

La pagina key è una guida veloce relativa a tutti i simboli che usi nel tuo bullet journal e, come vedrai, oltre ai significanti “standard” ideati da Ryder Carrol, hai la possibilità di crearne di tuoi.
Nota: spesso significanti e key vengono usati come sinonimi, qui per chiarezza, preferisco usare il termine significante quando parlo dei simbolo da usare nei tuoi appunti e key quando parlo della pagina-guida.

Capita poi che i bullet journalist utilizzino anche i colori per differenziare i temi. La guida che raccoglie tutti i colori che utilizzi con indicati i riferimenti si chiama colour code e, per praticità, è quasi sempre condivisa nella pagina delle key.

Quali e quanti significanti e se usare anche i colori dipende dal tuo stile personale. Io, utilizzando il bullet anche per lavoro, mi piace usare due colori diversi a seconda dell’ambito. Mentre per i significanti mi accontento di quelli base, sebbene con qualche modifica (ma lo vedrai nel prossimo paragrafo).

Significanti: quali sono, come si usano e come crearne di personali

Nel suo libro “Il metodo bullet journal”, Ryder Carrol fornisce 9 significanti (o simboli) e che ti possono essere utili in qualsiasi situazione. Il loro obiettivo principale è di farti riconoscere al volo le differenti annotazioni.

Le differenti tipologie di annotazioni possono essere:

compiti – voci che prevedono di eseguire un’azione
xcompiti completati
>compiti migrati – sono quelli spostati più avanti nel monthly log o in una raccolta specifica (freccia verso destra)
<compiti programmati – sono quelli che dovranno essere fatti in un altro momento (mese, anno,…) e vanno quindi spostati indietro nel future log (freccia verso sinistra).
oeventi
note
*priorità
!ispirazioni
compitocompiti che non dobbiamo più svolgere (=eliminati), perché sono cambiate le circostanze o le esigenze.

Oltre ai 9 significanti Carrol lascia ampia libertà di sceglierne altri. Sulla base delle tue esigenze puoi anche adottare altri simboli: io per esempio uso il simbolo del triangolo per indicare gli appuntamenti, in modo da separarli dagli eventi, mentre uso una stella per indicare i giorni festivi infrasettimanali:

appuntamento
giorno festivo
compito da fare
compito in corso
compito concluso

Un’altra variazione che ho adottato riguarda i compiti: l’autore, nel suo libro, riporta che nelle prime versione del Bullet Journal usava una casella per indicare i compiti, ma poi si è reso conto che non erano così efficaci perché erano più lunghe da disegnare e apparivano sciatte. Io personalmente mi trovo molto meglio ad utilizzare le caselle per i compiti perché mi consentono di gestire il riempimento (per esempio se è in corso le riempio a metà e quando le ho concluse sono tutte piene).

Come per ogni aspetto del metodo Bullet Journal, anche in questo caso non esiste una regola universale… e in fondo è anche questo il bello del sistema!

Crea i tuoi significanti e la pagina key

Quando credi un simbolo personalizzato, ti consiglio di lavorare su due fronti chiedendoti prima di tutto che tipo di informazione desideri mettere in risalto e poi che tipo di simbolo usare. Per esempio: un cuore simboleggia qualcosa relativo ai sentimenti, il simbolo del dollaro si riferisce ai soldi,… . Presta attenzione anche alla semplicità: se scegli un simbolo complicato andrà a finire che non lo userai perché perdi troppo tempo per disegnarlo. Per esempio: io avevo scelto un cupcake per indicare i compleanni: alla fine ho capito che è stata una scelta folle! Il trucco per creare i tuoi significanti è quindi quello di bilanciare bene l’utilità, il significato del simbolo e la velocità di realizzazione.

Poi, una volta che hai scelto tutti i tuoi significanti (mi raccomando, non esagerare), puoi riportarli nella pagina delle Key all’inizio del tuo taccuino. In alternativa, puoi creare un cartoncino che puoi usare come segnalibro o da aggiungere in una delle ultime pagine, così da averla sempre a portata di mano:

Segnalibro Key con Future Log

Usa i colori per differenziare i temi

Un altro sistema per utile classificare le informazioni è di utilizzare diversi colori. Così facendo renderai più facile la ricerca secondo il tipo di argomento, tema o tipo, grazie all’impatto visivo. Infatti, a differenza dei significanti che operano ad un livello più “basso”, ovvero di singola nota, l’uso dei colori serve più a livello “alto” ovvero per gruppo tematico.

Monthly spread con colour code

Ad esempio, potresti utilizzare una penna rossa per indicare le attività urgenti e una blu per le attività meno importanti e una verde per i “prima o poi”. I significanti saranno sempre li stessi, la discriminante del grado di urgenza la daranno i colori.
Oppure puoi usare un colore diverso per ogni categoria di attività: per esempio il giallo per il lavoro e il rosa per la vita privata. Anche qui i significanti sono sempre quelli, solo che se un compito è evidenziato in giallo sai che lo dovrai fare in ufficio, se è in rosa lo dovrai eseguire a casa.

Un’altra variante, che io utilizzo, è differenziare le intestazioni dagli appunti. Per esempio io realizzo tutti i miei layout in nero o grigio (es. intestazioni, titoli, date, ecc.) mentre per scrivere i miei appunti e annotazioni uso una penna a sfera blu, in modo da notare subito la differenza tra i due tipi .

Come fatto per i significanti, una volta che avrai assegnato i vari colori ai differenti temi, puoi riportare la legenda nella pagina delle key creando il tuo colour code (o se preferisci creare una pagina ad hoc solo per i colori). Anche qui, se lo desideri puoi creare un segnalibro da posizionare ovunque tu voglia nel tuo bullet.
Et voilà: la sezione (o la pagina) con riportati tutti i tuoi colori si chiamerà colour code.

Colour Code

E adesso tocca a te

In conclusione, i significanti e i colori sono elementi importanti del bullet journal che ti consentono di organizzare le informazioni in modo chiaro e visivo oltre a rendere il taccuino più tuo.

Puoi decidere di affidarti solo ai significanti, solo ai colori o ad entrambi. L’importante è che sperimenti perché solo così potrai trovare il sistema che funzioni per le tue esigenze.

Mi raccomando: non avere paura di modificare il sistema se i tuoi bisogni cambiano nel tempo! Il bello del Bullet Journal è proprio la sua flessibilità e la capacità di adattarsi alla nostra vita!

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