Anatomia di una mind map (o mappa mentale): i vantaggi, le leggi e gli usi
Sin da piccolo sono sempre stato affascinato dal cervello e, se avessi studiato medicina, sicuramente sarei diventato un neurologo o un neurochirurgo. Ciò che mi entusiasma è la sua camaleontica capacità di gestire e coordinare non solo il mondo fisico come gli organi, gambe e braccia, ma il saper anche svolgere funzioni superiori come parlare, pensare, ricordare.
Proprio la memoria è il tema centrale di oggi e, in particolare, uno strumento molto utile in molti aspetti della vita, ovvero la mind map (o mappa mentale).
Da sempre siamo stati abituati a prendere appunti e a ricordarci le cose scrivendo, magari con lunghe frasi. I quaderni di scuola ne sono un esempio: pagine e pagine di appunti, tanto da poterli pubblicare come se fossero un libro. Ma se ti dicessi che esiste un metodo più facile ed efficace per organizzare le idee e ricordarle meglio?
Questo articolo contiene link affiliati tramite UE Amazon Associates.
Per te il prezzo resterà uguale, ma io potrei ricevere una piccola commissione sui prodotti che acquisterai.
Se deciderai di sostenermi, mi aiuterai a mantenere questo blog e a creare nuovi contenuti.
I vantaggi di una mind map
La struttura del nostro cervello è divisa in due emisferi i quali sono composti da neuroni tra di loro collegati a rete.
Ogni emisfero, poi ha caratteristiche proprie e processa i dati in modo diverso, senza entrare troppo nel dettaglio possiamo dire che la parte destra analizza le interezze e svolge un ruolo più artistica, mentre la parte sinistra si concentra più sui dettagli ed è più logica.
Quindi utilizzando una mind map attraverso il pensiero radiante, riproduciamo i concetti esattamente seguendo la struttura del nostro cervello sfruttando il naturale processo di associazione dei concetti. Non solo, permettiamo ad entrambi gli emisferi di processare le informazioni, attraverso singole informazioni ma anche una visione generale, la mappa appunto. In ultimo (bonus!) rendiamo gli appunti invitanti e divertenti, cosa che ci porta a voler studiare (di questo non sono certo, ma sembra che sia così).
Al contrario, le note lineari e standard limitano l’uso del nostro cervello in quanto sfruttano solo un emisfero, rendendo difficile ricordare tutti gli aspetti e non fornendo una gerarchia chiara.
Anatomia di una Mind Map
Una mind map (o mappa mentale) è una tecnica grafica per ordinare le idee con 4 caratteristiche:
- Il focus è concentrato in una parola o immagine centrale;
- I temi associati al soggetto radiano, attraverso delle linee, dalla parola o immagine centrale;
- Le linee possono anche comprendere delle immagini o parole chiave associate alla linea. Solitamente argomenti di minore importanza sono collegati ad un livello superiore;
- Le linee devono formare una struttura nodale interconnessa.
Sfruttare le immagini
Nelle mappe mentali è importante utilizzare le immagini (p.es. i doodle) in quanto sono uno strumento molto potente che permettono di legare le informazioni sfruttando le nostre rappresentazioni mentali di quello specifico concetto.
Non solo, è ampiamente riconosciuto che le informazioni processate attraverso più sensi restano maggiormente impresse nella memoria: attraverso l’uso di disegni si utilizzano quindi abilità visive e tattili, oltre che ad abilità emotive e cognitive.
Le leggi delle mind map
Nel loro libro, “Mappe Mentali”Tony e Larry Buzan dicono che le mappe mentali, per essere efficaci, dovrebbero seguire determinate regole, suddivise in tecnica, layout e raccomandazioni.
Per i nostri scopi ci basterà fare attenzione ad alcune di esse ed in particolare:
- È importante poter giocare con colori, le dimensioni, le forme, i caratteri e gli spazi per enfatizzare le percezioni sensoriali.
- Impara ad associare i concetti, usando linee, frecce e colori per collegare i vari elementi
- Usa parole chiave, immagini semplici e contenitori, lascia sufficiente spazio, in modo da avere una mappa chiara e di facile consultazione;
- Dai un ordine e un senso utilizzando diverse grandezze, questo ti permette di stabilire una gerarchia tra i concetti più importanti e quelli meno
- Rivedi periodicamente la tua mappa mentale per fissarla nella memoria
Le mappe mentali possono avere infiniti usi e nel loro libro gli autori ne evidenziano ben 11, tra le quali l’auto analisi, il problem solving, l’uso come diario o a supporto dello studio, per lo storytelling,elaborare i pensieri, per l’insegnamento, le riunioni, presentazioni e perfino nella gestione di un’azienda!
Sarebbe impossibile illustrare tutti questi esempi e qui ho preferito concentrarmi sull’organizzazione delle idee, sul pensiero creativo e come supporto per prendere le decisioni.
Il mio uso delle mappe mentali: abbinamento con il brain dump
Sono un grande fan del brain dump, perché come spiegato nel mio post dedicato, mi permette di svuotare la mente. In periodi in cui 1000 idee e altrettante cose da fare questa pratica mi aiuta a ristabilire l’ordine.
📎 Leggi anche questo post
Tutto quello che c’è da sapere sul Brain Dump (o svuota mente): Cos’è, perché e come farlo
È proprio per ristabilire l’ordine dopo aver svuotato la mente che uso una mappa mentale: così facendo riesco a trovare collegamenti tra i vari elementi e, alla fine, ho una visione d’insieme di cosa devo fare o sviluppare.
- Leggo con attenzione quanto scritto nel Brain Dump e poi riporto tutte le parole chiave sparse sul foglio (o sul bullet journal);
- Cerco di trovare delle connessioni tra le parole, magari aiutandomi con dei colori, questo aiuta nel caso più parole si collegassero a parole diverse;
- Rivaluto la mappa mentale nel suo insieme: ci sono elementi da aggiungere (p.es. doodle) per aiutarmi a chiarire la struttura? Posso aggiungere delle mini to-do list per aiutarmi a capire come arrivare a quell’obiettivo o a svolgere quel compito?
Mappe mentali per il pensiero creativo
Se non ti piace o non hai mai fatto un brain dump, puoi valutare di utilizzare solo le mappe mentali per l’intero processo. Così facendo otterrai tutti i vantaggi (ovvero generare nuove idee, catturare e riorganizzare le idee in modo non convenzionale e pianificare in modo creativo), ma utilizzando un solo strumento.
Vediamo come:
- Realizza velocemente una prima mind map con al centro la parola/immagine su cui ti vuoi focalizzare. Inizia a collegare ogni singola idea associata a quella parola. Per circa 20 minuti, lascia andare le idee e scrivi tutto quanto viene collegato ad essa, anche le cose più assurde.
- Concediti una piccola pausa, poi prendi un nuovo foglio e realizza una nuova mind map, dove potrai iniziare a dare una struttura identificando delle parole chiave da enfatizzare, dove potrai rivedere le associazioni e dare un senso anche agli elementi che appaiono più stupidi o assurdi.
In questa fase vedrai che nella prima mappa alcuni di questi elementi si ripetono in aree diverse. Queste ripetizioni sono un segnale che quell’elemento influenza diversi aspetti dell’argomento ed è importante nella tua visione delle cose. Questo suggerisce di dedicare più tempo a questi elementi ricorrenti in quanto sono proprio questi che potrebbero suggerirti nuove associazioni o usi. - Passa alla fase di incubazione, in cui fai un’altra pausa, più lunga e possibilmente facendo altre cose che non richiedano grossi sforzi mentali;
- Grazie alla pausa ora riesci ad avere una nuova prospettiva e sei pronto per la seconda revisione della mappa. Considera tutte le informazioni emerse dalle prime due mind map e disegnane una terza, così da consolidare ulteriormente gli elementi.
- Ultimo step: in questa fase puoi rivedere le tue soluzioni.
Questa tecnica può essere adattata anche ai gruppi: dopo un primo brainstorming individuale, ecco che i passi successivi possono essere eseguiti in piccoli gruppi, così da favorire lo scambio di idee.
Mappe Mentali per prendere le decisioni
Un’ultimo uso delle mind map si riferisce al prendere le decisioni. Spesso quando sei in balia di un dubbio (p.es. cambio lavoro o resto qui? Compro casa o sto in affitto? Compro un’auto nuova o mi tengo la vecchia?) non si riesce a ragionare a mente lucida, perché continuano a balzarci in testa nuovi punti a favore o contro, ma senza averli analizzati davvero. Come bolle di sapone arrivano e se ne vanno, lasciandoti sempre più confuso.
Dando, invece, concretezza al pensiero e riportandolo su una mappa mentale ecco che sarari in grado di ragionarci in maniera approfondita senza lasciarti trasportare dal momento.
Non solo una mappa mentale ti permette anche di valutare attentamente i criteri da rispettare, perché le decisioni non sono mai lineari (Si/No) ma passano attraverso degli stadi. Questo modo di procedere è più facile rispetto all’analisi delle opzioni e, solitamente, si usa quando la risposta è semplicemente SI/NO.
Per esempio, decidere se andare in vacanza a Pasqua è solo il primo step. Poniamo che abbiamo risposto affermativamente, bisognerà decidere dove: In una città? Al mare? In montagna? Questa decisione si incrocia con il mezzo di trasporto: aereo, automobile, treno. Entrambe si incrociano con le possibilità di alloggio: casa, hotel, campeggio… E così via.
Una mappa mentale, non ti aiuterà unicamente a prendere una decisione (SI/NO) ma ti aiuterà anche a tenere in considerazione tutti questi fattori che seguono dopo la scelta.
E ora tocca a te
Le mappe mentali ti consentono di riprodurre le informazioni sfruttando la naturale conformazione del nostro cervello. Grazie a questo, è possibile utilizzarle in diversi contesti, sia personali che professionali.
Io le uso per riordinare le idee dopo un brain dump, ma ho trovato altri due usi interessanti: a supporto del pensiero creativo e per prendere delle decisioni.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!