Usare il Bullet Journal per cercare lavoro: checklist e tracker
Il Bullet Journal lo uso per i miei compiti quotidiani: annotarmi gli impegni, i menu settimanali, i temi e i post per il Blog, liste to do, per fare Brain Dump o tenere traccia di un’abitudine per raggiungere un obiettivo.
Eppure questo semplice taccuino può essere veramente versatile e, con un po’ di impegno e un po’ di apertura mentale, puoi usarlo un po’ per tutto, anche al lavoro o, perché no? Usarlo proprio per cercare un nuovo lavoro!
Visto il successo del Finance Log, altra raccolta molto specifica, ho pensato di scrivere un post proprio per aiutarti a cercare un nuovo lavoro. Mai come in questa occasione credo che il metodo mostri la propria essenza permettendoti di focalizzare l’attenzione su ciò che è importante per te.
Obiettivo: trovare un lavoro
Cambiare e cercare lavoro è impegnativo e richiede parecchio sforzo. In un qualche post o articolo ho letto che per alcuni è addirittura paragonabile ad un trasloco. Effettivamente cambiare professione ci fa uscire dalla nostra comfort zone e ci mette in una posizione di vulnerabilità (nuove persone, nuove sfide, nuovi colleghi) ma, parallelamente, ci permette di crescere e di migliorarci. Soprattutto dopo un no, spesso si rivedono le proprie strategie e si cerca sempre di fare un passo più in là, talvolta anche in direzioni diverse da quelle che avremmo immaginato.
Tutto questo deve essere fedelmente riportato nel Bullet Journal, solo così potrai effettivamente riuscire a “tenere traccia del passato, ordinare il presente e pianificare il futuro”, anche se riguarda “solo” la carriera. Il set up per il BuJo quando si cerca lavoro è sicuramente impegnativo, in quanto richiederà diverse pagine (nel mio esempio sono 4) ma sarà un prezioso alleato che ti farà comprendere quanta strada hai fatto.
Partiamo quindi con il nostro set up!
Primo pass: Audit con check list e brain storming
La prima cosa da fare è definire da dove parti e dove vuoi arrivare, si tratta quindi di fare quello che in termine tecnico si chiama audit per poi chiarire i tuoi obiettivi.
Per fare questo puoi utilizzare due metodi: una lista e un brain storming.
Inizia dalla lista, ovvero crea una check list. Qui inserirai tutto quello che abbiamo bisogno per inviare una tua candidatura ad un potenziale datore di lavoro:
- Curriculum Vitae aggiornato
- Lettera di motivazione
- Certificati di studio
- Certificati di lavoro
- Altri diplomi (formazione continua, corsi online,…)
- Altri documenti rilasciati da istituzioni (copie documento identità, estratti vari,…)
- Documenti di portfolio (fotografie, progetti, schizzi, esempi di articoli di giornale, …)
Visto che oggigiorno il 90% delle candidature vengono presentate online e i tempi si sono fatti più stretti (ho visto concorsi pubblicati il venerdì sera e chiudersi alla domenica!) è importante sapere anche dove sono archiviati tutti i documenti, in modo da averli subito a portata di mano.
Questo è il mio esempio di check list:
Passiamo poi alla fase di brain storming, dove esaminerai tutti i punti sui quali andrai poi a costruire la tua candidatura. Si tratta di fare un elenco di voci riguardo a chi sei, cosa desideri e chi dovrebbe essere il tuo futuro datore di lavoro.
- Chi sei tu
Scrivi il tuo « perché » e la tua storia, i tuoi valori, le tue abilità e competenze (le hard e soft skills), i tuoi interessi e hobby, 3 punti positivi e 3 punti negativi, insomma tutto quanto ti potrebbe aiutare a svolgere al meglio le mansioni del tuo futuro lavoro. - Cosa desideri
Pensa al lavoro dei tuoi sogni, come sarebbe? Cosa ti piacerebbe fare? Pensa ad una giornata tipo, pensa ad un luogo e a delle facce. Cosa ti appassiona? Cosa ti entusiasma? Cosa, del lavoro che hai ora o che hai appena lasciato, non ti piaceva? Chi o che cosa cosa cambieresti? - Il tuo datore di lavoro
Quali sono le tue aspettative? Che azienda stai cercando? Grande o piccola? Locale o internazionale? Quanto deve essere vicina a casa? Sei favorevole all’home office o vuoi avere il tuo ufficio? Sei disposto a viaggiare? A cosa non potresti rinunciare mai? Tutte queste domande sono importanti perché ti consentono di mettere a fuoco eventuali punti su cui non sei disposto a scendere a compromessi.
In questa fase è importante inserire tutte le idee che ti vengono in mente, è un vero e proprio brain dump tarato sulla tua carriera. Dopo aver messo nero su bianco tutto quanto, concediti una pausa, poi inizia a riordinare le idee: puoi aiutarti con una seconda check list, oppure puoi optare per una mind map.
Questo lavoro, all’apparenza superfluo, serve in realtà a chiarire chi sei e cosa vuoi e fungerà da bussola tornasole, o come dice Simon Sinek, sarà il tuo test del Sedano.
La parte operativa: usiamo un tracker
Ultimata la fase di audit, ora sei pronto per iniziare la nostra ricerca di lavoro, ma prima è necessario costruire un tracker che ti aiuti a tenere traccia delle candidature, soprattutto quando se ne inviano parecchie, ma anche per non fare confusione tra le varie posizioni a cui aspiri.
A seconda dei tuoi gusti, puoi scegliere una tabella più o meno semplice (ricordati però che più elementi inserisci, più dovrai spendere tempo a riempirla).
Io ho optato per una variante semplice con poche informazioni:
Azienda / Posizione / Persona di contatto / Inviato il / Risposto / Colloquio / Osservazioni
Hai individuato una posizione che ti interessa?
Fantastico, allora valuta se corrisponde alla tua persona, ai tuoi desideri e al tipo di datore di lavoro, sfruttando le informazioni che hai riportato nell’audit iniziale.
Attenzione: sappi che non esiste il lavoro perfetto, per ogni posizione ci saranno uno o più elementi con i quali dovrai scendere a compromessi, pondera bene a cosa puoi rinunciare e a cosa no.
La preparazione al colloquio
Dopo aver inviato le tue candidature, prima o poi (si spera più prima che poi) ti arriverà la fatidica chiamata al colloquio, l’occasione in cui ci si conosce con il recuiter e/o il futuro superiore. Sulla base di chi condurrà il colloquio puoi trovarti ad affrontare domande più legate alla tua persona oppure più tecniche legate al lavoro che svolgerai.
Anche per prepararti al colloquio ti potrai appoggiare al lavoro fatto in precedenza con l’audit. Online si trovano, infatti, tantissimi siti che propongono domande tipo e che illustrano il processo, il mio consiglio è di visitarne un paio e prepararti su quelle domande, sfruttando le informazioni che già possiedi. Puoi anche decidere di dedicare alcune pagine ad esse sul tuo Bullet Journal, dove annoterai domande e le relative risposte.
Se riuscirai a catturare l’attenzione (e te lo auguro, proseguirai il processo di selezione con uno o due colloqui. Anche per la preparazione di questi nuovi incontri puoi usare lo stesso procedimento.
Altri usi/sezioni
Fino a qui ti ho mostrato come applicare un metodo per cercare lavoro e lo abbiamo adattato al BuJo, in realtà, le possibilità di utilizzo sono infinite:
- Puoi creare una sezione di “riassunto” del tuo CV (tipo mappa mentale) da utilizzare come aiuto durante il colloquio. (Una volta, in passato, ho fatto così ed è stato molto apprezzato.)
- Crea uno spazio per le tue riflessioni, dopo una risposta negativa a colloquio terminato, così facendo saprai cosa migliorare la prossima volta;
- Se usi LinkedIn, crea un tracker per i tuoi post legati alla tua attività lavorativa;
- Appuntati notizie interessanti relative al tuo settore e che potrebbero farti comodo nel corso di un intervista.
E ora tocca a te!
Come vedi il bullet journal è un supporto altamente versatile che può tornarti utile anche quando desideri una nuova sfida professionale. In questo post ho illustrato alcune idee per organizzarti e non perderti tra concorsi, candidature, risposte e colloqui con la speranza che questi consigli ti aiutino a trovare presto il lavoro dei tuoi sogni.
Se hai delle domande, o se vuoi condividere la tua esperienza nel cercare lavoro con il Bullet commenta qui sotto.
Buona ricerca!
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