Articoli

Subito dopo aver scritto il tuo nome nel nuovo bullet journal, la pagina in cui ti imbatterai (si, prima ancora dell’indice e del future log) è la pagina delle key. Qui farai il vero primo passo che renderà finalmente tuo quel nuovo e vuoto taccuino appena comprato.

Pagina Key vuota Scribbels That Matter

In alcuni taccuini pre-impostati (come per esempio il Dingbats o lo Scribbles That Matters) troverai una tabella bella e pronta, se utilizzi un taccuino vuoto avrai più possibilità di sbizzarrirti non solo a creare i tuoi simboli, ma anche nella realizzazione della pagina stessa. In questo articolo, ti spiego come creare e utilizzare le key e i colori nel bullet journal per rendere le tue annotazioni più efficaci.

Significanti, pagina key e colour code: facciamo un po’ di ordine

I significanti sono simboli o icone che ti aiutano a dare un significato alle annotazioni presenti nel tuo bullet journal, organizzandole in modo chiaro, semplice ma soprattutto rapido.

La pagina key è una guida veloce relativa a tutti i simboli che usi nel tuo bullet journal e, come vedrai, oltre ai significanti “standard” ideati da Ryder Carrol, hai la possibilità di crearne di tuoi.
Nota: spesso significanti e key vengono usati come sinonimi, qui per chiarezza, preferisco usare il termine significante quando parlo dei simbolo da usare nei tuoi appunti e key quando parlo della pagina-guida.

Capita poi che i bullet journalist utilizzino anche i colori per differenziare i temi. La guida che raccoglie tutti i colori che utilizzi con indicati i riferimenti si chiama colour code e, per praticità, è quasi sempre condivisa nella pagina delle key.

Quali e quanti significanti e se usare anche i colori dipende dal tuo stile personale. Io, utilizzando il bullet anche per lavoro, mi piace usare due colori diversi a seconda dell’ambito. Mentre per i significanti mi accontento di quelli base, sebbene con qualche modifica (ma lo vedrai nel prossimo paragrafo).

Significanti: quali sono, come si usano e come crearne di personali

Nel suo libro “Il metodo bullet journal”, Ryder Carrol fornisce 9 significanti (o simboli) e che ti possono essere utili in qualsiasi situazione. Il loro obiettivo principale è di farti riconoscere al volo le differenti annotazioni.

Le differenti tipologie di annotazioni possono essere:

compiti – voci che prevedono di eseguire un’azione
xcompiti completati
>compiti migrati – sono quelli spostati più avanti nel monthly log o in una raccolta specifica (freccia verso destra)
<compiti programmati – sono quelli che dovranno essere fatti in un altro momento (mese, anno,…) e vanno quindi spostati indietro nel future log (freccia verso sinistra).
oeventi
note
*priorità
!ispirazioni
compitocompiti che non dobbiamo più svolgere (=eliminati), perché sono cambiate le circostanze o le esigenze.

Oltre ai 9 significanti Carrol lascia ampia libertà di sceglierne altri. Sulla base delle tue esigenze puoi anche adottare altri simboli: io per esempio uso il simbolo del triangolo per indicare gli appuntamenti, in modo da separarli dagli eventi, mentre uso una stella per indicare i giorni festivi infrasettimanali:

appuntamento
giorno festivo
compito da fare
compito in corso
compito concluso

Un’altra variazione che ho adottato riguarda i compiti: l’autore, nel suo libro, riporta che nelle prime versione del Bullet Journal usava una casella per indicare i compiti, ma poi si è reso conto che non erano così efficaci perché erano più lunghe da disegnare e apparivano sciatte. Io personalmente mi trovo molto meglio ad utilizzare le caselle per i compiti perché mi consentono di gestire il riempimento (per esempio se è in corso le riempio a metà e quando le ho concluse sono tutte piene).

Come per ogni aspetto del metodo Bullet Journal, anche in questo caso non esiste una regola universale… e in fondo è anche questo il bello del sistema!

Crea i tuoi significanti e la pagina key

Quando credi un simbolo personalizzato, ti consiglio di lavorare su due fronti chiedendoti prima di tutto che tipo di informazione desideri mettere in risalto e poi che tipo di simbolo usare. Per esempio: un cuore simboleggia qualcosa relativo ai sentimenti, il simbolo del dollaro si riferisce ai soldi,… . Presta attenzione anche alla semplicità: se scegli un simbolo complicato andrà a finire che non lo userai perché perdi troppo tempo per disegnarlo. Per esempio: io avevo scelto un cupcake per indicare i compleanni: alla fine ho capito che è stata una scelta folle! Il trucco per creare i tuoi significanti è quindi quello di bilanciare bene l’utilità, il significato del simbolo e la velocità di realizzazione.

Poi, una volta che hai scelto tutti i tuoi significanti (mi raccomando, non esagerare), puoi riportarli nella pagina delle Key all’inizio del tuo taccuino. In alternativa, puoi creare un cartoncino che puoi usare come segnalibro o da aggiungere in una delle ultime pagine, così da averla sempre a portata di mano:

Segnalibro Key con Future Log

Usa i colori per differenziare i temi

Un altro sistema per utile classificare le informazioni è di utilizzare diversi colori. Così facendo renderai più facile la ricerca secondo il tipo di argomento, tema o tipo, grazie all’impatto visivo. Infatti, a differenza dei significanti che operano ad un livello più “basso”, ovvero di singola nota, l’uso dei colori serve più a livello “alto” ovvero per gruppo tematico.

Monthly spread con colour code

Ad esempio, potresti utilizzare una penna rossa per indicare le attività urgenti e una blu per le attività meno importanti e una verde per i “prima o poi”. I significanti saranno sempre li stessi, la discriminante del grado di urgenza la daranno i colori.
Oppure puoi usare un colore diverso per ogni categoria di attività: per esempio il giallo per il lavoro e il rosa per la vita privata. Anche qui i significanti sono sempre quelli, solo che se un compito è evidenziato in giallo sai che lo dovrai fare in ufficio, se è in rosa lo dovrai eseguire a casa.

Un’altra variante, che io utilizzo, è differenziare le intestazioni dagli appunti. Per esempio io realizzo tutti i miei layout in nero o grigio (es. intestazioni, titoli, date, ecc.) mentre per scrivere i miei appunti e annotazioni uso una penna a sfera blu, in modo da notare subito la differenza tra i due tipi .

Come fatto per i significanti, una volta che avrai assegnato i vari colori ai differenti temi, puoi riportare la legenda nella pagina delle key creando il tuo colour code (o se preferisci creare una pagina ad hoc solo per i colori). Anche qui, se lo desideri puoi creare un segnalibro da posizionare ovunque tu voglia nel tuo bullet.
Et voilà: la sezione (o la pagina) con riportati tutti i tuoi colori si chiamerà colour code.

Colour Code

E adesso tocca a te

In conclusione, i significanti e i colori sono elementi importanti del bullet journal che ti consentono di organizzare le informazioni in modo chiaro e visivo oltre a rendere il taccuino più tuo.

Puoi decidere di affidarti solo ai significanti, solo ai colori o ad entrambi. L’importante è che sperimenti perché solo così potrai trovare il sistema che funzioni per le tue esigenze.

Mi raccomando: non avere paura di modificare il sistema se i tuoi bisogni cambiano nel tempo! Il bello del Bullet Journal è proprio la sua flessibilità e la capacità di adattarsi alla nostra vita!

Quando ho iniziato con il metodo del bullet journal, una delle prime cose che ho apprezzato di più è stato il fatto di avere un unico posto in cui scrivere i miei “farò”.

Mi ricordo che, durante la lettura del libro, quando sono arrivato al paragrafo dedicato al future log ho avuto la classica illuminazione “ma certo, perché non ci ho mai pensato!” e da allora questa raccolta è una delle mie preferite, tanto che non appena ho in mano un nuovo taccuino, come costruire il future log è la prima cosa a cui penso.

Cos’è il future log

Il future log (o, in italiano, il diario del futuro) è una raccolta temporale del metodo Bullet Journal. Essa ti permette di annotare in un unico posto tutti gli eventi futuri che accadranno, siano essi compleanni, riunioni, viaggi, scadenze o semplici to do. Si tratta di una raccolta tanto semplice quando funzionale: ti sarà utile come da referenza per i tuoi impegni futuri.

Solitamente questa raccolta viene inserita subito all’inizio del taccuino (dopo le keys e l’indice), in modo che anche quando arriverai verso la fine, tu possa consultarlo facilmente. È anche una delle prime raccolte che si impostano.

Un punto da tenere a mente quando lo si realizza, è di partire sempre dal mese seguente rispetto a quello in cui comincia il nuovo taccuino. Per esempio se stai impostanto il bullet per il nuovo anno (che partirà a gennaio), il future log lo farai partire da febbraio. Questo perché il mese di gennaio lo avrai già a disposizione nel monthly.

Il future log è anche efficace perché ti permette di non dover costruire tutti i layout mensili in un unica volta, ma in poche pagine puoi condensare tutti gli eventi futuri. Io, addirittura, ho un’intera pagina dedicata all’anno seguente.

Ma cosa inserire nel future log?

Puoi inserire i compleanni, le festività e i ponti, le vacanze e i viaggi già pianificati, appuntamenti futuri e anche le scadenze. Puoi decidere di scrivere tutto oppure di usare un colour code (ovvero dare un colore a ciascuna categoria).

Future log con mini calendari - orizzontale

Future log vs. year at glance vs. monthly log

Il future log differisce dal calendario annuale (in inglese year at glance), in quanto quest’ultimo è un calendario con tutti i giorni dell’anno e spesso non vi è spazio per scrivere gli eventi che accadranno. All’estremo opporto, la versione più basica del future log, riporta solo il mese come titolo senza indicazione delle settimane e dei giorni. Il primo serve quindi per avere un calendario, il secondo serve per scrivere gli eventi futuri. Va da sé che vi sono poi molte versioni ibride, come vedrai in seguito.

Il monthly log, invece ha una funzione più articolata e precisa. Il 90% delle volte i dati sono gli stessi, ma non è detto. Pensa a un appuntamento cancellato oppure una scacenza rimandata o un compito che non desideri più fare. Migrare le voci dal future al monthly, ti consente infatti di valutare se quella voce deve rimanere per essere portata a termine o si può eliminare. Inoltre, solitamente il monthly è più fitto, perché gli appuntamenti tendono ad essere presi più “sotto data” che in anticipo. Il future log ti da quindi un’idea degli avvenimenti imporanti in quel mese, mentre il monthly va nel dettaglio dandoti una maggiore completezza di informazioni in un layout più preciso.

Come creare un future log

Come per tutte le raccolte (sia temporali che personali), tutto dipende della grandezza del tuo taccuino, dello stile che usi, da come ti piace strutturare le informazioni (layout più orizzontali o verticali) e da quali informazioni vuoi inserire. Puoi strutturarlo più minimal con solo i nomi dei mesi, oppure più preciso con i mini calendari. Puoi impostarlo in orizzontale o in verticale.

Quale che sia il modello da te scelto, quello che sicuramente non può mancare in un future log sono due cose: il titolo del mese e uno spazio per scrivere.

La versione più minimal che esista è, infatti, quella adottata dal creatore del metodo, Ryder Carrole che io ho usato nel mio primo Bullet Journal. Si tratta di dividere la pagina in spazi (in verticale, in 4 parti o orizzontalmente, come ho fatto io qui sotto) e scrivere semplicemente il nome del mese, lasciando accanto lo spazio per scrivere tutte le proprie note

Future log basico con solo nomi mesi

La versione un po’ più avanzata, oltre a scrivere semplicemente il nome del mese, include anche dei mini calendari, così da avere maggiori informazioni sul mese. Una sorta di ibrido con il “year at glance”. A seconda dei tuoi gusti puoi impostarlo verticalmente o orizzontalmente (qui trovi la versione verticale, nel paragrafo precedente la versione orizzontale).

Future log con mini calendari - verticale

Un’idea che pensavo potesse essere interessante e che avevo visto su Instagram (ho iniziato a realizzarla ma poi mi sembrava complicata – ho usato 5 post-it per un mese solo) è quella di scrivere i mini calendari su dei post-it con sotto le voce:

Future log con post it e note

Accanto alle versioni classiche, il bullet journalist id tutto il modo si sono sbizzarti per trovare metodi creativi e/o funzionali per tenere i propri future log, come impostandolo a ruota o in stile mind map.

Un metodo interessante, se ti piacciono gli elenchi e hai molte cose da riportare, potrebbe essere il metodo Alastair, che consiste nel disegnare solo delle colonne per i mesi (3-4 o 6, come preferisci) e poi scriverci accanto la voce e segnando con una X il mese a cui si riferisce:

Future log secondo il metodo Alastair

E ora tocca a te

Nonostante non sia una raccolta che brilli per creatività (a parte qualche doodle non ci sono molte opzioni di layout, come abbiamo visto) è una delle pagine che più mi piace realizzare. Probabilmente perché, più di tutte le altre raccolte, il future log porta con sé quella magia legata alla speranza di un futuro migliore. Un nuovo anno, un nuovo taccuino, un calendario vuoto, sono tutti gli elementi che ti fanno sognare e ti danno una carica di positività.

In questo post ti ho dato alcuni spunti su come realizzare un future log perfetto per le tue esigenze, ora non ti resta altro da fare che prendere il tuo bullet, una riga e una penna e realizzare il layout che ti piace di più o che pensi possa essere più funzionale. Mi raccomando, non dimenticarti di includere un pizzico di speranza!

Quando mi sono approcciato al Bullet Journal, ho sempre pensato che la parte più complicata fosse quella di capire come impostare il proprio taccuino. In realtà, dalle numerose domande che vengono poste sui social e anche da alcune conversazioni avute con chi legge il blog, sembra che l’elemento su cui i bullet journaler incontrano più difficoltà sia invece la riflessione.

Cos’è la riflessione e perché farla

Come dice Carroll nel suo libro Il metodo Bullet Journal: “La Riflessione vi aiuta a individuare ciò che vi nutre, in modo da poter prendere decisioni migliori mentre seminate in vista della prossima stagione della vostra esistenza.

Qui è, ovviamente, descritta in modo poetico e letterario, ma se io dovessi dare una definizione personale un po’ più diretta direi che la riflessione è semplicemente “un momento in cui fai i conti con te stesso, pensando cosa hai portato a termine (ma anche ciò non hai concluso) e sui tuoi prossimi obiettivi .

Uomo che si guarda allo specchio

Sempre nel libro, l’autore attribuisce un enorme importanza a questo processo in quanto permette di sviluppare l’intenzionalità, ovvero il perché ti adoperi per fare qualcosa o raggiungere un obiettivo. Attraverso la riflessione puoi imparare a fare il punto della situazione, esaminare cosa è andato bene e cosa no, così a cosa avresti potuto migliorare. Ma non è tutto, una parte importante riguarda l’apprendere a riconoscere e catalogare le sensazioni legate al vissuto o le aspettative verso quel determinato obiettivo.

Quante volte ti è capitato di pensare che svolgere quel compito si sarebbe rivelato particolarmente complicato, pieno di insidie e (magari) ti aspettavi un risultato mediocre e, sorpresa, invece si è rivelato un compito facile da sbrigare, che ti ha insegnato tanto? Oppure il contrario: un obiettivo facile da raggiungere si è rivelato ostico e difficoltoso e, tirate le somme, ti ha lasciato una brutta sensazione?

Senza un’adeguata riflessione, non saresti in grado di captare tutto questo e archivieresti il compito semplicemente come fatto.

Parallelamente, fermarti a riflettere può aiutarti a capire se quello per cui ti stai impegnando vale la pena di essere portato avanti, oppure no. Ti sei preso questo impegno perché lo desideri davvero o perché ti è stato imposto (o auto-imposto?).

Per questo è quindi importante fermarsi periodicamente a riflettere.

I tre principi della riflessione

Sempre nel libro “Il metodo Bullet Journal”, l’autore riporta tre principi fondamentali della riflessione: costanza, consapevolezza e riassunto.

La costanza ha a che fare con le abitudini, ovvero riuscire a ritagliarsi periodicamente (ogni giorno, ogni settimana o ogni mese) un momento per svolgere la riflessione. Chiaramente a seconda di quanto tempo passa da una riflessione all’altra il tempo richiesto sarà più o meno lungo. La mia riflessione settimanale prende circa un’oretta, mentre il mio momento mattutino per organizzare la giornata mi prende circa 5-10 minuti.

📎 Leggi anche questo post
Le abitudini: cosa sono e come crearle

La consapevolezza riguarda il fatto di dedicarti al momento presente: ovvero mantenendo il focus su quello che stai facendo qui e ora. Devi, insomma, disattivare il pilota automatico. Questo ti porta ad avere maggiore attenzione e ti aiuterà a svolgere una riflessione meno superficiale e più approfondita. Se ti riesce difficile, prova a fare un reset: osserva il tuo respiro, inspirando e contando fino a 4 poi espira contando fino a 4, per 3 volte di seguito. Riporta la tua mente al qui e ora. Da qui ora puoi partire con la tua riflessione.

L’ultimo principio riguarda il riassunto, ovvero avere sott’occhio una visione d’insieme del periodo trascorso (o che seguirà). Questa mappa generale ti aiuterà a capire davvero dove ti trovi ora e quanto hai raggiunto. Ti permetterà di eventualmente correggere il tiro, di prendertela più comoda o andare più veloce. Sarà una sorta di cartina tornasole.

Tipi di riflessione: giornaliera (o settimanale), mensile e annuale

Il metodo suggerisce di attuare diverse riflessioni: due giornaliere (mattina e sera) una mensile e una annuale, in occasione delle varie migrazioni, secondo diversi cicli:

Cicli di riflessione: giornaliera /mensile /annuale

La riflessione giornaliera mattutina serve per pianificare la giornata, mentre la riflessione serale serve per stilare un bilancio di quanto si è raggiunto o lasciato in sospeso e che è da riprendere il giorno seguente.

📎 Leggi anche questo post
9 idee per la tua routine mattutina: come creare e migliorare il tuo inizio di giornata
Routine serale: 7 idee per addormentarsi meglio

La riflessione mensile e annuale, invece viene svolta in concomitanza con le migrazioni (il passaggio dei sospesi da un mese all’altro o da un taccuino all’altro) e richiede più tempo da mettere a disposizione.

Personalmente non ho mai svolto la riflessione giornaliera, se non in periodi in cui ho davvero tanto da fare. Io preferisco seguire i consigli del metodo GTD, che propone una riflessione settimanale e la svolgo in due momenti diversi:

  • Al venerdì pomeriggio mi dedico all’ambito lavorativo: analizzo come è andata la settimana, quali sono i sospesi per la prossima, gli appuntamenti che mi aspettano e se ci sono cose da preparare in previsione della settimana che seguirà.
  • Alla domenica mi dedico invece all’ambito personale: se è necessario realizzo il weekly log, mi annoto gli appuntamenti per la settimana e approfondisco meglio le tematiche (come per esempio: quali sono i miei obiettivi? cosa ha funzionato qui e cosa no?)

Come fare una riflessione

Quanto visto fin qui sembra piuttosto semplice: è sera, ho preparato un thé caldo, sono seduto al tavolo di cucina con il mio bullet aperto di fronte a me… e ora?

Io, solitamente, inizio ad osservare quello che ho realizzato nel corso del periodo, poi cosa è rimasto in sospeso e in ultimo cosa mi aspetta. Da questo quadro generale inizio a chiedermi se sono soddisfatto o se sento che avrei potuto fare di meglio e perché. Se ho rimandato un compito (soprattutto se lo rimando da diverso tempo) mi chiedo come mai e se davvero devo portarlo a termine o se non sia il caso di depennarlo. Riguardo a cosa mi aspetta la prossima settimana, abbozzo un piano di come procedere.

Ma questa è solo la base, in caso di necessità puoi anche prenderti del tempo e porti altre domande, come per esempio:

  • Come è stata la mia giornata?
  • Quali risultati/obiettivi ho raggiunto?
  • Quali obiettivi ho mancato e che cosa mi ha frenato/trattenuto/impedito di portarli a termine?
  • Quali sono i prossimo obiettivi?
  • Che cosa ho imparato?
  • Cosa posso migliorare? Cosa farei di diverso?
  • Sto usando il tempo per cose che realmente mi interessano?
  • Perché sto lavorando a questo?
  • Perché questo mi ha stressato/irritato/deluso?
  • Perché questo mi ha fatto stare bene/reso felice?
  • Cosa mi ha fatto ridere?
  • Per cosa sono grato oggi?
  • Chi mi ha aiutato e supportato? Con chi non ho avuto un buon rapporto?

Strutturare la riflessione sul tuo bullet journal

Sebbene per svolgerla non sia strettamente necessario avere un luogo fisico in cui riportare i pensieri, è anche vero che avere un posto in cui raccogliere i pensieri sia estremamente utile in quanto ti permette di vedere il quadro generale.

Dove riportare le risposte alle domande è una scelta personale: puoi semplicemente prendere un foglio bianco che poi butterai, puoi creare una pagina ad hoc, oppure puoi decidere di ritagliarti uno spazio nel tuo daily/weekly o nel monthly.

Io per esempio la eseguo utilizzando un foglio bianco, e riporto sul bullet nel monthly log solo i 3 top e i 3 down:

Riflessione in 3 punti (top & down) sotto monthly

Se però ti piace l’idea di avere una pagina dedicata, eccoti alcuni esempi:

Puoi creare una struttura a mind map:

Mind Map Riflessione

Oppure puoi ideare una pagina a blocchi, dove inserirai le domande e le risposte:

Riflessione a blocchi

O ancora puoi decidere di strutturarla come un diario lasciando completamente libera la pagina oppure rispondendo ad alcune domande aperte. Nell’esempio che segue io ho strutturato la riflessione con 3 domande:

Reviev Diario: 3 domande

Adesso tocca a te

In questo post ti ho parlato della riflessione, uno dei punti più importanti del metodo Bullet Journal.

Ritagliarsi un momento per fare il punto della situazione e capire cosa hai raggiunto e dove stai andando è una delle abitudini più importanti che puoi a adottare, perché ti permette di viviere con intenzionalità. Il rischio è, infatti, di vivere costantemente con il pilota automatico, senza realmente capire dove stai andando e cosa davvero desideri.

Non è una pratica che necessita di tanto tempo e non devi nemmeno eseguirla tutti i giorni (io la faccio una volta la settimana) e vedrai che grazie ai layout e ai consigli proposti nel post, sarà oltre che utile anche molto semplice!

Il metodo bullet journal è un metodo sviluppato da Ryder Carrol e si fonda sulle raccolte. Ne esistono due tipi: quelle principali e quelle personali.

Cosa sono le raccolte

Quelle principali sono legate al tempo: il future log (diario del futuro), il monthly log (diario mensile) e daily log (o diario settimanale). Anche il weekly spread, ovvero la visione settimanale, da usare in alternativa al mensile o giornaliero, rientra tra le raccolte principali.

Le raccolte personali (a volte chiamate anche specifiche o tematiche), invece, non sono legate al tempo ma racchiudono le informazioni, annotazioni, riferimenti legati ad un tema specifico.

Ryder Carrol, nel suo libro, le definisce così: “[…] sono pensate appositamente per soddisfare una specifica necessità” e sono utili perché l’idea di base del metodo è che non esiste una soluzione universale, ma ognuno deve essere in grado di creare il proprio BuJo basato sulle proprie esigente.

Le tre (+1) fonti di ispirazione per le raccolte personali

Sempre nel libro, l’autore fornisce tre fonti di ispirazione per le pagine personalizzate: obiettivi, sfide e compiti. Il Bullet serve quindi a scomporre gli obiettivi in piccole azioni (o sprint) e tenere traccia dei risultati.

Pur comprendendo il ragionamento di Ryder Carrol, il cui obiettivo è spronarci a migliorare noi stessi, io credo che esiste anche una quarta categoria, che chiamo “di riferimento”. In questa categoria rientrano tutte quelle pagine che ci rendono la vita più facile: pensiamo alle ricette preferite, all’elenco dei debiti e crediti o all’hobby hub. Sono tutte pagine (illustrate di seguito) che sono a supporto di obiettivi, sfide o compiti.

Come creare una raccolta personale e quali pagine avere

Come per tutti gli spread, si può decidere di impostarli in modo più minimalistico o artistico.

Personalmente, sono per un approccio minimal, sia per una questione di praticità, sia perché preferisco non togliere spazio alle informazioni. Solitamente scrivo il titolo, magari usando un carattere particolare, e poi lo decoro con qualche doodle, riquadro o divisore.

Quali pagine inserire nel proprio Bullet?

Questa è una domanda facilissima da fare ma difficilissima da rispondere.

Il Bullet Journal è un metodo flessibile, per cui spetta a te decidere cosa includere.

Puoi cercare di stabilire a priori quali raccolte personali potrebbero servirti, ma in linea generale è un processo fatto di prove ed errori. Nel mio primo taccuino ho inserito diverse raccolte poi rimaste vuote, mentre non ne avevo incluse altre che nel tempo mi sono tornate utile. Di seguito ti propongo 49 idee suddivise in 7 sezioni: organizzazione personale, famiglia, cibo e viaggi, tempo libero, hobby crescita personale e pagine solo per te. La maggior parte delle raccolte sono mie creazioni, ma sono contento di poter includere i lavori di tre creator italiani di Instagram: Lilly (@lilly_bujo), Lucia (@taffy_journal) e @bujo_e_io.

Organizzazione personale

Queste raccolte sono utili per aiutarti nella tua organizzazione personale:

  • Progetti
    È la pagina molto utile perché puoi scrivere tutti i progetti a cui stai lavorando o a cui vuoi lavorare in futuro. È una raccolta tratta dal metodo Getting Things Done.
  • Prima o Poi
    Altra raccolta legata al GTD, qui puoi scrivere tutte le cose che desideri iniziare, fare o continuare (p.es. il corso di ballo, ma anche andare ad un concerto, o cucinare una torta particolare). L’importante è segnarsi una data di scadenza, entro quando prendere la decisione.
  • L’ultima volta che
    Una pagina simil-tracker che ti aiuta a ricordarti quand’è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa. Utile soprattutto per i to do che non sono ricorrenti (come p.es. pulire l’auto o il forno).
  • Scadenze importanti
    Utile se vuoi avere le scadenze tutte in un unico posto, se no puoi usare anche il future log.
  • Password
  • Pianificazione di eventi (compleanni, matrimoni, ecc.)
    Una pagina (ma spesso anche di più) tematica dedicata all’evento che stai organizzando.
  • Calendario pulizie annuale

Famiglia

In questa sezione ho inserito delle pagine utili per la gestione famigliare:

  • Pagine Gialle di Famiglia
    Puoi scrivere tutti gli indirizzi, e-mail e numeri utili dei membri della famiglia.
  • Compleanni
  • Informazioni bambini
    Questa pagina può essere usata liberamente: puoi inserire tracker della crescita, oppure l’elenco delle allergie e intolleranze, o ancora informazioni importanti come il numero dell’asilo o scuola o degli amici.
  • Acquisti futuri / Cose da vendere
    Questa raccolta è una delle più utili e la puoi realizzare semplicemente dividendo la pagina in 2 colonne: nella prima gli acquisti che dovresti (o vorresti fare) e nella seconda le cose che desideri vendere (ma non è ancora arrivato il momento). Io le usavo soprattutto per oggetti legati ai bambini.
  • Olii essenziali
    Se sei un fan degli olii essenziali, qui puoi inserire quelli che possiedi e quelli che vorresti. Puoi anche mettere un riassunto degli usi più comuni.
  • Size Chart (taglie)
    Quante volte ci dimentichiamo la nostra taglia (o quella della compagna/del compagno) di una determinata marca oppure non ci ricordiamo le taglie dei bambini? In questa pagina puoi raccogliere in un unico posto tutte queste informazioni.
  • Idee Regalo
    Altra pagina super utile alla quale non poteri mai rinunciare. Spesso capita di vedere qualcosa e pensare “ecco, questo sarebbe perfetto per il compleanno di Giulia”, solo che poi il tempo passa e ti dimentichi cosa avevi in mente. In questa pagina puoi indicare tutte le idee regalo, così che quando sarà il momento ti basta andare a comprarlo!
  • Debiti / Crediti
    Odio quando anticipo dei soldi e la gente si fa pregare per ridarmeli, ma ancora di più detesto dimenticarmi di ridare dei soldi a qualcuno! Così ho risolto il problema creando una pagina ad hoc: due riquadri con sopra dei post it (che posso eliminare a debito/credito saldato9.

Cibo & Viaggi

Questa sezione trovi raccolte legate al cibo e ai viaggi.
Se ti interessa il tema di come usare il BuJo per gestire il tuo rapporto con il cibo, leggi il post dedicato al food log.

  • Ricette preferite
  • Ricette da provare
  • Ristoranti (provati / da provare)
    Questa pagina mi accompagna da un paio d’anni e io l’ho strutturata in due colonne: la prima con i ristoranti provati con il livello di gradimento, mentre la seconda riporto i ristoranti che mi hanno consigliato o di cui ho letto e che mi piacerebbe provare.
  • Lista cibi sani / da evitare
  • Whishlist destinazioni vacanze
    Qui puoi annotare i posti che ti piacerebbe visitare e puoi anche utilizzarla per tracciare dove sei stato. Un’idea carina è di stampare una cartina e, usando due colori diversi, segnare i luoghi che hai già visitato o quelli in cui desideri andare.
  • Idee per week-end fuoriporta
  • Packing List
    Io preferisco usare un app, ma spesso è una pagina che viene consigliata. Qui puoi scrivere la lista di tutto ciò che vuoi (o devi) portare per un viaggio (vestiti, accessori, documenti,…).
  • Piano Vacanze
    Questa raccolta serve per pianificare le vacanze annuali, così che puoi far combaciare i giorni con il partner, la famiglia o gli amici. È utile soprattutto per il periodo estivo, per organizzare eventuali turni di custodia o colonie estive.

Tempo libero

Qui ci sono diversi layout per organizzare il tuo tempo libero.

  • Film / Serie TV da vedere : Pagina realizzata da Lilly di @lilly_bujo
  • Libri da leggere
  • Podcast da ascoltare
  • Programmi di allenamento
  • Pose Yoga
  • Da provare
  • Playlist : Pagina realizzata da Lucia di @taffy_journal

Hobby e Bullet Journal

Una delle mie sezioni preferite, perché qui non esistono liste legate ai doveri ma solo piaceri!

  • Hobby Hub
    Questa è una raccolta che ho introdotto nel BuJo del 2022 e l’ho realizzata dedicando alcune pagine al mio hobby (il blog), così da avere tutti i riferimenti in un posto unico. Io ho inserito le idee di post, la paletta di colori, i valori che mi guidano e dei tracker.
  • Grid Guide
    È una pagina in cui sono riportati il conto delle colonne e righe, e che poi viene suddivisa in blocchi. Ma se vuoi salvare spazio per un’altra raccolta, puoi iscriverti alla newsletter e scaricare la mia versione in formato PDF e valida per ben 11 taccuini.
  • Inventario Penne, pennarelli e Washi tape
    Questa pagina la puoi sfruttare per riportare un campione dei pennarelli che possiedi e dei tipi di washi tape, così quando crei uno nuovo spread puoi vedere a colpo d’occhio quali abbinamenti puoi fare.
  • Strumenti Buller Journal da comprare
    Pagina pericolosa perché viene riempita molto facilmente, ma ugualmente molto utile. Come per le idee regalo, questa pagina serve per annotarti futuri acquisti legati al mondo del BuJo.

Crescita Personale

Queste raccolte ti serviranno per migliorare alcuni aspetti o la tua vita in generale.

  • Obiettivi personali
    Qui puoi inserire gli obiettivi che ti sei prefissato. Puoi usare il sistema consigliato da Carroll 5-4-3-2-1 oppure usare l’orizzonte temporale 3-3-3 (3 settimane, 3 mesi, 3 anni).
  • Corsi
  • Vision Board
    Io la uso alla fine dell’anno per aiutarmi con i buoni propositi, ma puoi crearne una in qualsiasi momento.
  • Bilancia della Vita
    Un’attività divertente e che ti aiuta a trovare il tuo equilibrio, comprendendo cosa hai di troppo e cosa ti manca.
  • Level 10 life
    Tratto dalla filosofia del “miracle morning”, consiste nel suddividere la propria vita in 10 aree e assegnare un punteggio a ciascuno di esse. L’obiettivo è riuscire a raggiungere il 10 in ognuna delle aree.
  • Abilità da sviluppare
  • 30 prima dei 30 o 40 prima dei 40
    Una sorta di bucket list, legata all’esà: le 30 cose da fare prima dei 30 o le 40 cose da fare prima dei 40. Personalmente credo sia una cosa un po’ americana, ma potrebbe essere un buon modo per motivarti

Solo per me

Insieme alle raccolte personali dedicate agli hobby, queste fanno parte delle mie preferite.

  • Morning Routine
    Perché non realizzare una pagina con la tua routine mattutina? In questo modo ti motiverà a eseguirla tutti i giorni, soprattutto se abbinata ad un tracker.
  • Evening Routine
    Se hai una morning routine, non puoi non avere una routine serale, magari realizzate in due pagine affiancate.
  • Routine Personale (es. skincare, haircare,…)
    Ci sono certe pratiche, soprattutto femminili, che hanno una routine definita (ho letto qualcosa relativa alla cura della pelle, …) e, anche per questo tipo di routine può essere utile avere una pagina di riferimento.
  • Cose che mi rendono felice
  • Bucket List / Whish List
    Si tratta di una lista dei desideri di esperienze/cose da fare prima di una determinata scadenza. Io ne creo una per il periodo natalizio e una per il periodo estivo.
  • Self Care Ideas
    In questa pagina puoi elencare tutte le cose che ti fanno stare bene e che sono utili per tirarti su in quelle giornate no.
  • Brain Dump
    Una semplice pagina svuota pensieri, che ti aiuta a riordinare la tua mente ed organizzare i tuoi pensieri.
  • Quotes
    Qui puoi inserire tutte le frasi che ti ispirano o motivano. Pagina realizzata da bujo_e_io

E ora tocca a te!

In questo post hai scoperto le raccolte personali, che non sono legate al tempo ma ad un tema specifico. Le fonti di ispirazioni per queste raccolte sono 4: obiettivi, sfide, compiti e referenza e qui ti ho mostrato ben 49 idee per creare delle utili raccolte per il tuo Bullet Journal.

Come ti dicevo all’inizio, puoi cercare di stabilire a priori quali raccolte potrebbero servirti, ma in linea generale è un processo fatto di prove ed errori.

[yop_poll id=”14″]

Il quaderno Dingbats* Notebook è una valida alternativa nel caso tu non voglia optare per la marca di Bullet Journal ufficiale e allo stesso tempo non voglia scendere a compromessi sulla qualità.

Nonostante questa marca goda di buona fama e stima tra i Bullet Journalist, ho notato che nessuno ha mai recensito questi taccuini in italiano. Così, dato che li uso da quasi due anni, ho pensato di scrivere la mia opinione, pubblicando la mia primissima recensione proprio sui taccuini Dingbats* in formato A5+.

Questo articolo contiene link affiliati tramite UE Amazon Associates o dal sito ufficiale di Dingbats*.
Per te il prezzo resterà uguale, ma io potrei ricevere una piccola commissione sui prodotti che acquisterai.
Se deciderai di sostenermi, mi aiuterai a mantenere questo blog e a creare nuovi contenuti.

Perché ho scelto il Dingbats*

Dopo aver letto il libro di Ryder Carrol, mi sono recato in cartoleria e ho subito comprato un Leuchtturm 1917 di colore giallo. Questo taccuino mi piaceva esteticamente, ma la grammatura della carta, pari 80 gsm, non mi soddisfaceva perché usando pennarelli ed evidenziatori c’era troppo ghosting (ovvero quando volti pagina si vede quanto scritto dietro).

Quando il mio primo quaderno era in dirittura d’arrivo ho iniziato a valutare delle alternative e tra le opzioni vi erano la Scribbles That Matters e il Dingbats*.  La STM l’ho scartata perché in quel periodo avevano appena cambiato la grammatura della carta, portandola a 160gsm e avevo letto di alcune recensioni che diceva che sembrava cartone. Alla fine ho optato per il Dingbats*, in versione Wildlife, perché aveva tutto quanto desideravo:

  • taccuino vuoto (non pre-impostato) e puntinato
  • grammatura 100gsm
  • una bella cover minimalista
  • tasca posteriore e
  • portapenna elastico.

Rispetto al Leuchtturm 1917 è un po’ più grande, ha un solo segnalibro e le pagine non sono numerate, ma personalmente non è stato un problema, anche perché io non uso l’indice.

Caratteristiche dei Dingbats* Notebook

Il taccuino Dingbats* fa per te se desideri un prodotto di ottima qualità con una carta sufficientemente spessa (ma non troppo), prodotto con materiali e processi attenti all’ambiente.

Se scrivi molto e in grande, ti piace disegnare o realizzi spread complessi (soprattutto tabelle) la misura A5+ (16×21.5cm) ti fornisce maggiore spazio rispetto a un A5 (14.5 x 21 cm) standard di altre marche. Rispetto a un A4 questa misura risulta ancora facilmente trasportabile nello zaino o in borsa, senza un grosso ingombro.

Per quanto riguarda le versioni, se vuoi che il tuo Bullet Journal sia completamente personalizzabile e una maggiore scelta di colori (più classici e meno accesi) allora punta al Wildlife. Se invece sei all’inizio, vuoi le pagine già numerate o non ti piace creare le pagine iniziali (Indice, Key, Future Log) opta per la versione Earth.

Ma andiamo ad analizzare a fondo tutti questi dettagli.

📎 Leggi anche questo post
Le basi del metodo Bullet Journal in 7 punti (cos’è, perché, come crearlo e organizzarlo)

L’azienda e i prodotti

Dingbats* è un marchio di cancelleria ecologico, sviluppato considerando sia i materiali che il design.

Sul loro sito si trovano tante informazioni relative a questa particolarità:

  • I quaderni sono realizzati a mano con motivi minimalisti e con un occhio verso la sostenibilità ambientale (tra cui il marchio del Forest Stewardship Council).
  • Tutti i materiali utilizzati sono biodegradabili, vegani e riciclabili.
  • La carta è certificata FSC (FSC-C105099), marchio che garantisce che gli alberi tagliati vengano rimpiazzati o rigenerati in maniera naturale.
  • I materiali non sono basati sugli animali e sono 100% vegani, certificati dalla EU V-Label e gli adesivi sono a base acqua.
  • Infine il loro reparto R&D sta studiando sistemi per rendere le risorse 100% riciclabili anche per i paesi che non hanno un sistema di riciclaggio appropriato.

Il catalogo di prodotti si è ampliato nel corso degli anni, ai due tipi di taccuino (Wildlife ed Earth, oggetti di questa recensione) hanno aggiunto un nuovo formato chiamato Pro (che non ho ancora testato) e una linea di pennarelli e penne, chiamate Atopen che includono sia pennarelli fini (fine line) che brush pens (anche questi di prossimo acquisto, per il momento ho già investito negli Zebra Mildliner).

Caratteristiche tecniche dei Formati A5

WildlifeEarth
Misura (A5+)16×21.5cm16×21.5cm
CopertinaSimil-Pelle vegana certificataSimil-Pelle vegana certificata
Colori9  4  
Banda elasticaSiSi
PortapennaSiSi
Segnalibri12
Carta100gsm / certificata FSC prodotta in Libano100gsm / certificata FSC prodotta in Libano
Carta patinataNoSi
Numero di pagine192 / 96 fogli192 / 96 fogli
GuidePuntinato, a righe, a quadretti, vuotoPuntinato
Spazio tra le guide5mm – puntini e quadrati 7mm – righe5mm
Pagine perforateTutteSolo 16 (posizionate in fondo)
Pagine numerateNoSi
Pagina IndiceNoSi – 3 pagine
Pagina KeyNoSi – 2 pagine
Future LogNoSi
Tasca sul retroSiSi
Prezzo15.95 € / 18.00 Fr.17.95 € / 20.00 Fr.
SpedizioneIn tutto il mondo (costi e tasse variabili)In tutto il mondo (costi e tasse variabili)

A titolo comparativo, qui ti mostro la differenza delle misure con altri due marchi: Leuchtturm 1917 (giallo) e la Scribbles That Matters (azzurro):

Differenze tra Earth vs. Wildlife

Oltre al prezzo, le differenze principali tra i due modelli sono:

  • la carta: non patinata e color crema per Wildlife e patinata e color biancastro per Earth (ti invito a considerare prima dell’acquisto il colore della carta. Inizialmente non ero entusiasta del color crema, ma con il tempo mi sono abituato e anzi ora trovo perfino che dia al taccuino un certo stile retrò);
  • pagine non numerate per Wildlife o già numerate per Earth;
  • la presenza di tutte o solo di alcune pagine puntinate;
  • uno o due segnalibri;
  • alcune pagine pre-impostate o completamente personalizzabile.

La carta

Come illustrato precedentemente, la carta ha una grammatura di 100gsm. A scanso di equivoci, ti dico subito che un lieve effetto ghosting è presente (v. anche pen test in seguito), ma molto meno rispetto alla grammatura di 80gsm. Se desideri zero ghosting in assoluto, devi scegliere una grammatura di 160gsm, presente nella versione Pro.

Pen Test

Altre info utili

Difetti

Sono oramai 2 anni che utilizzo i taccuini Dingbats* e non ho mai avuto nessun tipo di problema, tranne il fatto che in entrambi, ad un certo punto, si sono scollati i segnalibri. Personalmente non li trovo indispensabili quindi il fatto che non ci siano non mi ha creato disagi, però per chi li usa spesso questo potrebbe dare fastidio.

Ci tengo comunque a precisare che il problema con i segnalibri l’ho avuto solo io con i Wildlife. In quelli di mia moglie, che ha usato 2 Earth, i segnalibri sono ancora presenti. Per questo non posso dire con certezza che si tratti di un problema di realizzazione del quaderno, magari sono io che li maneggio male.

Servizio Clienti

Nel nostro ultimo ordine Dingbats* a fine 2020 (dove ho testato il loro shop ufficiale) è stato commesso un errore nell’invio, in quanto mi hanno inviato un taccuino Earth del colore sbagliato. Contattato il Servizio Clienti, mi ha risposto in maniera celere e dopo poco tempo ho ricevuto la merce corretta. Da questo punto di vista posso dire che anche il loro Servizio Clienti è ottimo, con tempi di risposta e di reazione molto veloci.

In conclusione

Sia che tu scelga il classico Wildlife grigio con l’elefante, l’Earth azzurro per supportare gli oceani o il Pro da 160gms, con i quaderni Dingbats* vai sul sicuro: sono prodotti affidabili e con le giuste caratteristiche, ossia carta di ottima qualità e un prezzo equo.

Il Monthly log (o diario/vista mensile) nel Bullet Journal è una raccolta principale che contiene tutto quanto succederà (o è successo) in un determinato mese. È il corrispondente della visione mensile in una classica agenda.

Io l’ho sempre usato per pianificare il mese seguente: mi permette di avere a colpo d’occhio scadenze, incombenze, e obiettivi mensili svolgendo così la funzione di un future log a breve termine.

Però, nel suo libro, Ryder Carrol suggerisce di usarlo anche come diario, annotando gli eventi che sono già accaduti, così da conservarne futura memoria. Questo è direttamente collegato alla riflessione mensile: avendo annotato quanto successo è possibile valutare a posteriori su cosa ci si è concentrati e su cosa abbiamo investito il nostro tempo.

Gli elementi di un Monthly log

La versione più basica del Monthly log prevede due pagine: in quella di sinistra i giorni iscritti in colonne, quella di destra, invece, una semplice pagina bianca per i propri compiti o annotazioni:

Io ho iniziato usare questa versione, poi mi sono mosso verso un layout più artistico in stile linea del tempo e che richiamasse la struttura delle mappe mentali:

Monthly Log Maggio 2021

Di spread per il monthly log ce ne sono tanti (anche se non così tanti come per gli habit tracker), dato che l’elemento centrale è il calendario. Puoi poi aggiungere anche altri elementi, come la pagina dei compiti, degli habit tracker mensili, le spese mensili o i tuoi obiettivi e uno spazio per la riflessione (o review). Per quanto riguarda lo stile (o layout) si possono dividere in 3 categorie: lineari (verticali od orizzontali), a calendario e a ruota.

Monthly log lineari

I layout lineari ricalcano la versione basica del metodo con i giorni messi in colonna o in linea.

Il vantaggio di usare questo layout è che c’è molto spazio per scrivere (soprattutto per quello in colonna), per cui se hai tante cose da riportare, questo potrebbe essere il layout giusto. Inoltre, se hai un bullet journal unico per vita privata e lavoro, questo layout potrebbe fare al caso tuo, perché potresti dividerlo ulteriormente in 2 o più colonne. Stesso discorso se usi il bujo per pianificare la vita famigliare dove registri gli impegni per più membri.

Monthly log a calendario

Le viste mensili a calendario mostrano il mese sottoforma di caselle più o meno grandi a seconda del fatto che si voglia scrivere all’interno o se serve solo come spunto per sapere com’è strutturato il mese. Se desideri usarlo per scrivere nelle caselle, fai attenzione alla loro dimensione, perché se le crei troppo piccole poi non hai sufficiente spazio per le note. Un’altra cosa da considerare è che spesso questo layout, se fatto con caselle grandi, è strutturato su due pagine, ciò significa che non hai molto spazio per la parte delle annotazioni.

Al contrario, se le caselle sono piccole o addirittura non ci sono, il rischio è quello di diventare una pagina di annotazioni (un ibrido con il daily) a scapito della linea temporale.

Monthly log a ruota

I layout a ruota, infine, illustrano il mese in modo circolare, come il centro di un sole, dal quale poi partono i vari raggi, rappresentati dai giorni. Questo è un layout più artistico e, come tale, bisogna fare attenzione a due punti:

  • intorno alla ruota potresti non avere molto spazio per gli eventi, quindi se oltre ad appuntamenti, segni anche i compleanni, potrebbe uscire un po’ caotico
  • a seconda di come lo imposti puoi avere più o meno spazio per le annotazioni.

La pagina dei compiti

Solitamente, soprattutto se utilizzi un layout lineare o a ruota, a destra del monthly log dovrebbe rimanere una pagina vuota.

Questa pagina è chiamata la pagina dei compiti, ovvero una pagina in cui annotare in modo più approfondito i compiti e gli obiettivi che ti sei prefissato per il mese.

Non solo, ma questa pagina serve anche per riportare nel mese corrente quei compiti rimasti in sospeso dal mese precedente.

La pagina può essere lasciata completamente “libera”, inserendo solo il titolo con il nome del mese in alto, oppure può essere più strutturata con dei riquadri come per esempio i to do del mese, i compleanni o gli obiettivi. Qui è anche possibile includere degli habit tracker, se ne hai bisogno.

Anche negli altri layout è possibile inserire queste parti dedicate ai compiti e alle annotazioni, solo che non saranno strutturati su una pagina. Per esempio, io che uso un layout lineare orizzontale, ho inserito i riquadri in basso, sfruttando entrambe le pagine.

Il bello del metodo bullet journal è proprio questo: flessibilità e personalizzazione, che ti permettono di costruire i tuoi layout come più ti piacciono e come ti sono più utili.

Riflessione (o review) di fine mese

Alla fine del mese è bene prenderti un po’ di tempo per riflettere su quello che è successo e sui compiti che hai portato a termine o che non sei riuscito a completare. A proposito di questi ultimi, Ryder Caroll suggerisce di “trasformare il senso di colpa in curiosità“, chiedendoti perché non li hai portati a termine: Sono davvero importanti? Cosa succederebbe se non li terminassi mai?

Se il compito non è rilevante, eliminalo senza alcun senso di colpa, se invece si tratta di un compito importante puoi migrarlo al mese successivo. Io ho la tendenza ad accumulare le idee e a inventarmi sempre nuovi compiti per cui mi sono dato il limite di 3 migrazioni. Se dopo 3 volte che ho migrato un compito non l’ho completato, significa che alla fine non è davvero fondamentale e che non mi cambierà la vita, per cui lo cancello.

Ma un mese non è fatto solo di compiti! Avvenimenti belli e meno belli, cose nuove che hai provato o hai imparato, obiettivi raggiunti e sfide superate (o non ,sono momenti di vita che, secondo me, vanno riportati nel Bullet Journal a futura memoria ma soprattutto in un ottica di crescita personale. Riassumere un periodo di tempo con una frase di poche parole (“è stato mese difficile” oppure “peccato che sia già finito”) non rende giustizia al nostro percorso.

Già, facile a dirsi, meno facile a farsi. Anche io ho avuto un po’ di difficoltà a capire come sfruttare al meglio una riflessione mensile. Così ho deciso di farmi un giro sul web per cercare ispirazione. Come sempre, dato che il metodo è flessibile e si può personalizzare ho deciso di sfruttare una struttura a riquadri e all’interno ho inserito alcuni punti che mi interessavano, creando così il mio layout per la monthly review:

Proprio a ridosso della pubblicazione di questo post, Lucia mi ha illustrato tramite il suo account IG la sua versione della monthly review composta da 2 pagine: nella prima indica cosa ha letto, cosa ha ascoltato e cosa ha visto, oltre a quanto ha pianificato. Nella seconda vi è un grafico di com’è stato il suo mese dal punto di vista del lavoro, della salute, creatività, calma e umore, il tutto riassunto con un voto generale e una frase simbolo:

Monthly Reflection 2
Credit IG taffy_journal

E adesso tocca a te

Il bujo monthly log, come dice Carroll “offre una panoramica delle cose che dovete fare e del tempo che avete a disposizione” e puoi strutturarlo come preferisci tu: lineare (verticale od orizzontale), a calendario o a ruota e, come abbiamo visto, ognuno presenta vantaggi e svantaggi. Quale sia il layout che hai scelto, ricordati di effettuare la riflessione mensile 😉

Ebbene si, sono passato al lato oscuro.

Ho ceduto al fascino del digitale e per il 2021 avrò un Bullet Journal Digitale.

Ma cos’è un DigiBujo? E come crearne uno?

Cos’è un Digital Bullet Journal

Un Digital Bullet Journal è semplicemente un Bullet Journal su tablet e per scrivere ti serve una pencil e un app per prendere appunti, come Goodnotes, Notability o Noteshelf, all’interno della quale avrai caricato tutte le tue raccolte che ti servono. Io utilizzo un iPad Air, apple pencil 1 e l’app Goodnote.

iPad Air + Apple Pencil 1
Il mio ipad Air con Apple Pencil

Preservare il metodo originale

Negli ultimi tempi ho notato che nei vari app store vengono pubblicizzate (e consigliate) alcune app che si propongono di sostituire in tutto e per tutto il Bullet, anche se in realtà vanno contro al metodo originale perché è già tutto pre-impostato e poco personalizzabile.

Nel libro si paragona, infatti, un taccuino ad una cassetta degli attrezzi. In quanto tale,  la personalizzazione e la flessibilità sono due caratteristiche fondamentali, le quali devono essere mantenute anche in digitale.

Per questa ragione, per rimanere un autentico Bullet Journal, l’unico cambiamento rispetto ad un BuJo su carta deve essere il supporto, ovvero usare un tablet anziché un taccuino. Se e usi una delle app come Goodnotes, Notability o Noteshelf, ti troverai un vero e proprio taccuino digitale!

Differenze con l’App Ufficiale Bullet Journal

Esiste anche un app ufficiale del Bullet Journal, chiamata Companion App, ma che, per preservare il metodo, non va a sostituire il taccuino.

Le funzioni presenti sono tre:

  • Tracker reflection – ovvero un tracker per le riflessioni con possibilità di aggiungere delle foto dei tuoi appunti
  • Quick log – per inserire note volanti se non hai il tuo taccuino con te (che poi sono da riportare, perché dopo 72 ore si autocancellano)
  • Digital backup – uno spazio in cui puoi fotografare alcune pagine del tuo bullet (quelle che ti servono più spesso) per averle sempre con te.

Come creare un Digital Bullet Journal

Oltre ad un iPad e un’Apple Pencil c’è bisogno di un app per prendere appunti.

Io uso Goodnotes e trovo che sia una soluzione fantastica: infiniti taccuini, carta bianca, puntinati, righe o quadrati, sincronizzazione sui vari dispositivi. L’unico neo è che funziona solo su supporti apple (iPhone, iPad e Mac) ed è in vendita per 7.99$ (credo 7.99€), senza prova gratuita.
Io la sto usando anche per prendere appunti a scuola e devo ammettere che è fantastica.

Per creare il tuo bullet journal ci sono due soluzioni:

  • puoi farlo direttamente dall’app (come faresti con un normale taccuino) oppure
  • puoi impostare le tue pagine utilizzando programmi esterni (come Powerpoint, Illustrator o Procreate) e poi importarli in formato PDF.

Se non sei pratico o non desideri creare le raccolte da zero, su Esty ci sono diversi venditori che offrono Bullet Journal ed planner digitali con prezzi variabili a seconda di quanto sono complessi.

Personalmente, sia perché conosco già alcuni programmi, sia perché desidero includere le raccolte che servono a me e impostate secondo il mio gusto, ho optato per crearmi le mie raccolte tramite Adobe Illustrator.

Per il resto, tutto funziona come su un bullet analogico: crei le raccolte principali (indice, future log, monthly log e daily log o weekly spread) e quelle personali, oltre agli habit tracker.

Perché passare al digitale?

La scorsa primavera ho deciso di comprarmi un tablet nuovo (avevo ancora un iPad 1 del 2009) così da poter avere un alternativa al PC per lavorare, leggere, per scrivere i post per il blog senza dover fare tutto sul minuscolo schermo del telefono.

Dato che l’iPad me lo porto ovunque, da subito ho notato che ero sempre in giro con entrambi i supporti (tablet+bujo) con il risultato che il mio zaino pesava il doppio. Se poi, come proposto nel metodo Getting Things Done, cerchi un unico posto dove tener tutto, allora il tablet è la tua soluzione.

Quindi qando è arrivata l’ora di migrare, ho deciso che avrei provato con un iPad, vista anche la possibilità di continuare l’attività di bullet journaling mantenendo così il metodo invariato.

Ulteriore bonus è il fatto che Goodnotes esiste anche in versione per iPhone. Chiaramente non posso fare modifiche o aggiunte perché l‘apple pencil non funziona (e lo schermo è troppo piccolo), ma per lo meno posso consultare il mio bullet anche on the go.

Oltre a queste considerazioni del tutto personali, leggendo nei vari blog di digital bullet journalist si accennano anche ai seguenti vantaggi:

  • Per i più precisi e perfezionisti, con un Bullet Journal in versione digitale non si ha più a che fare con sbavature né con ghosting;
  • Per chi cambia molti taccuini durante l’anno, il DigiBujo offre infinta flessibilità: nessuna limitazione a 150 o 190 pagine, nessun “calcolo degli spazi” o limiti per le raccolte. È possibile creare una pagina per degli appunti e poi cancellarla se non serve più, è possibile spostare le pagine e raggrupparle (e senza impazzire a cercare le pagine nell’indice!);
  • Per i green, l’uso di un tablet dovrebbe essere più eco-friendly in quanto vi è meno spreco di carta. (Personalmente non ne sono convinto, perché i componenti per creare un ipad non sono proprio bio ed ecologici, così come non lo è l’elettricità per ricaricarlo).
  • Se utilizzi altre app di supporto (gestione password, gestione progetti, ecc.) avrai ancora più vantaggi, perché avrai davvero tutto in un unico posto.

Accanto a tutti questi vantaggi, c’è un unico grande svantaggio: un iPad, per quanto bello esteticamente e funzionale, non ha il fascino di un taccuino su carta. Sentire la carta sotto le proprie dita, l’odore, il rumore della penna che scorre, tutto questo non c’è.

L’esperienza di Sara

Sara è una digital bullet journalist che da oltre due anni che pubblica spesso i propri lavori sul gruppo Facebook dedicato al BuJo. Così l’ho contattata tramite un messaggio chiedendo se fosse disposta a raccontarmi la sua esperienza, rispondendo a queste tre semplici domande:

  • Perché hai iniziato con il DigiBujo?
    Mi sono avvicinata al bullet journal perché volevo creare qualcosa di utile e bello allo stesso tempo e per sbloccare la mia creatività. Ma dopo due anni ho notato che il cartaceo non mi ha resa migliore, né dal punto di vista creativo, né da quello organizzativo e lo abbandonavo spesso, perché non avevo voglia.
    Allora sono passata al Bullet Digitale e quando ho iniziato preparavo le decorazioni sul mio vecchio tablet con l’aiuto di una penna digitale, per poter fare cose più precise, ma era pur sempre un Android e non mi permetteva di fare un granché.
  • Dimmi il più grande svantaggio e il più grande vantaggio di usare un DigiBujo
    Il vantaggio di usare un’agenda digitale non è uno solo, ma tanti: posso avere la mia agenda su qualsiasi dispositivo, posso avere spazio infinito (se non c’è me lo creo) e la cosa che adoro di più è poter condividere ciò che ho creato con chiunque, ed esattamente ciò che ho fatto io non una copia malconcia o un’ispirazione.
    Di svantaggi non ne ho trovati, forse a qualcuno potrebbe mancare carta e penna, ma oltre a quello non ho notato nessuno svantaggio.
  • Cosa usi per creare il tuo DigiBujo?
    ” Dopo la mia esperienza con Android, ho comperato un iPad 10.2 e la Apple Pencil di prima generazione, poi ho scaricato ciò di cui avevo bisogno per sprogionare il massimo della mia creatività: le app Procreate e Goodnotes (entrambe a pagamento). Da allora continuò ad usarle giornalmente, e ancora non me ne pento.”

Puoi trovare video di sara su TikTok: @sara.fullmoon

E ora tocca a te!

In questo post abbiamo parlato di cos’è un Digital Bullet Journal, di come crearne uno, dei vantaggi e qualche esperienza.

Ti ho convinto a passare al bullet journaling digitale? Oppure hai deciso di rimanere fedele al tuo taccuino?

Raccontami il tuo pensiero commentando qui sotto.

Abbiamo appena fatto la migrazione annuale (o almeno per chi si attiene al metodo originale).

Questo è stato il momento in cui tutti i nodi vengono al pettine, è un momento in cui ci siamo fermati a riflettere su cosa va e cosa non va nel nostro Bullet Journal.

Quali raccolte sono necessarie e quali inutili?
Quale layout porterò nel nuovo anno?

Come dice Carroll nel suo libro […]“fate migrare soltanto le tecniche ed i contenuti (grandi o piccoli che siano) che si sono dimostrati preziosi e lasciatevi alle spalle tutto il resto”.[…]

Purtroppo, per alcuni, il cambio di taccuino va a braccetto anche con l’avere dubbi in merito ad errori che abbiamo commesso nel nostro percorso, i quali possono sfociare addirittura nella domanda se ne vale veramente la pena di continuare con il Bullet Journal.

In questo post ho deciso di raccogliere gli errori più comuni che si compiono quando si tratta di bullet journaling, alcuni serviranno ai principianti, altri ai più navigati, di sicuro ognuno troverà il proprio errore personale.

Errore 1 – Focalizzarti troppo sugli strumenti

Che tipo di taccuino?
Quante penne e di che marca?
Devo usare i washi tape?
Avrò bisogno di stencil?

Gli strumenti sono sicuramente importanti, ma non fondamentali.
Io ho iniziato a fare bullet journaling usando una penna e un semplicissimo quaderno scolastico a quadretti, perché volevo provare e non sapevo se il metodo mi “avrebbe preso”. (Ripensandoci ora fa un po’ ridere…)
Ancora adesso io uso pochi strumenti: matita, penna, righello e pennarelli.

Ti consiglio di valutare la tua situazione: sei una persona a cui piace disegnare? Avere tanti pennarelli o addirittura degli acquarelli potrebbe avere un senso. Se hai la passione della calligrafia credo che avere alcuni brush pen siano adatti, se adotti uno stile minimal invece una penna, una riga e un paio di pennarelli per aggiungere un po’ di colore sono più che sufficienti.

Ricordati che sono solo strumenti e che devono supportare la tua attività.

Errore 2 – Guardare troppo cosa fanno gli altri

È giusto cercare ispirazione, ma è meglio valutare cosa serve a te.

Io, per esempio, rispetto al daily lo preferisco il weekly spread e nel mio weekly ho assolutamente bisogno del menu settimanale da pianificare, per cui adatto eventuali weekly al mio bisogno.

All’opposto, se non ti trovi con un layout è meglio che tu cambi, provane uno, due o tre, ma sii critico: cosa non ti è piaciuto in questi? Cosa, invece, hai adorato? Metti insieme, unisci, togli, aggiungi…

Il bello del Bullet Journaling è che è un metodo flessibile e si adatta alle esigenze ognuno di noi. Il mio consiglio è quindi di prendere ispirazione da quello che vedi sui social ma poi di decidere quali elementi hai assolutamente bisogno, con quali layout ti trovi meglio (p.es. a colonne o a righe) e poi cercare di unire tutti gli elementi.

Errore 3 – Spread troppo complicati

Quando si tratta di abitudini, è importante che la ricompensa sia immediata.

Se costruisci dei layout troppo complicati, quasi sicuramente ti scapperà la voglia. Cerca di restare sul semplice e non esagerare.

Anche sul numero di habit tracker da avere, si consiglia di averne pochi, se no passerai la giornata a riempire tracker. Meglio un gratitude log o mood tracker fatto con costanza che una tabella vuota con 10 tracker e 3 righe riempite.

Io non sono un amante dei tracker perché pecco di costanza, ma visto che ho deciso di rimettermi in forma ora tengo un semplice fitness tracker per segnarmi i progressi.

Errore 4 – Dimenticarti perché usi un Bullet Journal

Esigere che ti dedichi all’attività di bullet journaling quotidianamente non è possibile né corretto.
Io stesso ci sono dei giorni in cui non lo guardo nemmeno. La vita è fluida e nessun giorno è uguale al precedente.

Tuttavia, se abbandoni il tuo Bullet Journal per troppo tempo, probabilmente c’è qualcosa che non va. Magari non ti trovi bene con il layout che hai scelto, forse ci sono delle raccolte che ti sono inutili o magari hai troppi pensieri e non riesci a riordinarli.

È una fonte di gioia e di relax o ti causa stress e ne sei insoddisfatto? La flessibilità per alcuni va bene, per altri, invece è stancante. Per alcuni costruire i layout è stimolante, per altri solo una perdita di tempo.

Prova a fare un passo indietro e chiederti perché hai deciso di iniziare a tenere un Bullet Journal, valuta se realmente ti serve, ripassa le basi e prendi la tua decisione. 

Errore 5 – Evitare il digitale

Vero che il metodo è descritto come “analigico in era digitale”, ma non è che il digitale sia satana in persona.

Io mi trovo bene con il taccuino, ma da quando ho l’iPad, il tutto si è fatto più immediato: zero problemi di pagine, zero problemi di lasciarlo a casa (o portarlo in giro), tutto a portata di dito… Insomma una pacchia!
(Per il 2021 sono migrato completamente ad un DigiBujo, così da avere sempre tutto con me).

Ad ogni modo, io credo che analogico e digitale debbano essere complementari: senza uno dei due riuscire a vivere diventa difficile e, a meno che uno non sia un fanatico del metodo, direi che il punto di incontro si possa trovare. Ti dirò di più, io affinaco il mio taccuino a diverse app che, secondo me, suppliscono alle mancanza dell’analogico.

Ti trovi meglio a gestire gli appuntamenti con Google Calendar?
Preferisci tracciare le tue spese con Excel?
Usi un app per i to do?
Tutto questo va benissimo, finché va bene per te. Ricordati che il Bullet Journal è personale. E come tale, sei tu che decidi come usarlo.

Digital Bullet Journal: Taccuino + iPad

Errore 6 – Pensare che sia un metodo per organizzarsi

No, non è un metodo per organizzarsi. Il Bullet Journaling è un’attività per poter vivere più consapevolmente. Esistono altri metodi, come il Getting Things Done, per essere più organizzati. In questo caso, si tratta di dare un senso alla nostra vita.

Come dice Carroll nel libro “Il metodo Bullet Journal vi permetterà di ottenere più risultati, lavorando su meno cose. Aiuta ad identificare ciò che è davvero importante e a concentrarsi su di esso, eliminando ciò che invece è privo di significato”

Per questa ragione devi scegliere accuratamente cosa includere nel tuo BuJo: per questo esistono i brain dump e le riflessioni, per questo si fanno le migrazioni. Per questo consiglio di scegliere pochi tracker, poche raccolte e poche liste di cose da fare. Tutto quanto includi nel tuo BuJo deve servire a te per rendere significativa la tua vita e raggiungere gli obiettivi che ti sei posto.

Errore 7 – Dimenticarsi le basi

copertina libro metodo bullet journal

Presi come siamo da stimoli, nuovi modi di usare il bullet, festività e anniversari che spesso ci dimentichiamo le basi. Eppure qualche volta ripassare le basi non può che farci bene, giusto per ricordarci come funziona.

Per esempio, scrivendo il post relativo al daily vs. weekly ero convinto che la contrapposizione fosse giornaliero vs. settimanale e, invece, Carroll contrappone la versione settimanale alla mensile!

Quindi ho dovuto rivedere l’articolo in modo da includere anche questo elemento.

In ogni caso, io credo che qualche volta una rilettura ai concetti base non possa che farci bene, ancora di più quando dobbiamo effettuare la migrazione annuale.

E ora tocca a te!

Ecco qui una breve carrellata degli errori che si commettono nell’uso del metodo.
Questo accade perché il metodo è flessibile e, come tale, non esistono regole chiare e precise per tutto.

Io credo che quando si commette un errore, l’importante sia non lasciarsi trascinare, ma capire cosa non ha funzionato e trovare una migliore alternativa.
Da parte mia posso dire che ho commesso tutti e questi 7 errori! E tu quali errori hai affrontato?

Weekly o daily?
Diario Settimanale o Diario Giornaliero?

Questa domanda è una costante nel mondo del bullet journaling (insieme alle altre due: BuJo artistico o minimalista? Analogico o digitale?).
Sui social, nei gruppi dedicati all’argomento, settimanalmente viene riproposta, così che l’eterna battaglia tra chi predilige un sistema o l’altro possa riprendere dov’era terminata.

Come ben sai, sono poco propenso a dare un’unica soluzione, perché credo che una soluzione universale non esista. Ognuno deve decidere per sé stesso secondo le proprie abitudini, personalità e gusti. Tuttavia, credo che un po’ di chiarezza sia comunque necessaria, se non altro per aiutarti a scegliere  tra la visione settimanale e quella giornaliera. Ho, inoltre, notato che nessuno ha mai davvero trattato la questione per gli utenti di lingua italiana (se qualcuno ha postato qualcosa non me ne voglia, ma nella mia ricerca non ho trovato nulla).

📎 Leggi anche questi post
Le basi del metodo Bullet Journal in 7 punti (cos’è, perché, come crearlo e organizzarlo)
Cos’è il Digital Bullet Journal (DigiBujo) e come crearlo

Il diario giornaliero

Carroll definisce il diario giornaliero “cavallo da tiro del Bullet Journal” che aiuta a  “mantenere organizzati i pensieri con uno sforzo minimo”. È un “contenitore” in cui  “annotare rapidamente  Compiti, Eventi e Note mentre emergono nel corso della giornata.

Il diario giornaliero ti permette di mantenere il focus su un giorno alla volta:

  • Suddividere i compiti in modo approfondito;
  • Prendere appunti;
  • Usarlo come un vero e proprio diario;
  • Lo si imposta la sera (o la mattina come prima cosa);
  • Si può andare nel dettaglio con informazioni ed annotazioni aggiuntive come: note, liste, obiettivi e , menu, meteo, riflessioni,…
ProContro
C’è tanto spazio per annotazioni e liste ed essere creativiBisogna riportare alcuni elementi di giorno in giorno
È più simile ad un diarioDifficile pianificare
Si concentra maggiormente sul giorno

La visione settimanale

La vista settimanale ti fornisce, invece, una panoramica della settimana:

  • Visualizzare tutti i compiti per i prossimi 7 giorni;
  • Popolare per tracciare compiti ed eventi senza scendere nei dettagli;
  • Pianificare i giorni con un po’ di anticipo;
  • Secondo le proprie esigenze o gusti sono solitamente presenti: box giornalieri, tracker settimanale, informazioni relative alla settimana (numero della settimana, meteo, ecc), piccole note, liste di cose da fare, menu, promemoria per la settimana seguente.
ProContro
Si ha una visione d’insiemeC’è poco spazio per annotazioni e liste o essere creativi
Lo si imposta una volta la settimanaÈ più simile ad un planner che ad un bullet journal
Si può pianificare e suddividere compiti su più giorniSi è limitati a una settimana (7 giorni)

Da sempre io ho optato per la visione settimanale, portandola al più minimal possibile e condensando tutto in un’unica pagina. Ho, infatti, tolto qualsiasi extra ad eccezione di tre box di cui ho bisogno : to do generali, uno spazio per appunti sul blog e la pianificazione del menu:

Soluzione ibrida

Una terza via sembra essere quella di coniugare i due metodi: ovvero usare due pagine, impostando solo i giorni con dei riquadri o separando con delle linee per annotare compiti specifici legati al giorno e lasciare il resto dello spazio completamente libero da utilizzare come diario. Questa impostazione sostanzialmente ricalca l’idea di Carroll, tranne per il la presenza dei riquadri.

Devo ammettere che l’idea mi ha stuzzicato e la proverò per il mese di ottobre (settembre è già tutto impostato):

Come scegliere quale sistema adottare?

Sapere le caratteristiche, i pro e i contro dei due tipi di layout può essere d’aiuto. Ma quando ci si trova davanti a due opzioni, poi  una decisione bisogna prenderla, per cui eccoti alcuni consigli per aiutarti nella scelta.

Prima di tutto, la tua scelta dipende sostanzialmente dall’obiettivo per cui tieni un bullet journal (perché hai iniziato? Vuoi tenere traccia dei progressi? Vuoi migliorare le tue abilità artistiche? Punti su una maggiore consapevolezza e sfrutti le riflessioni del mattino e della sera?) e da quanto tempo hai a disposizione.
andando più nel dettaglio ecco alcuni motivi per cui potresti scegliere una visione o l’altra.

Scegli il diario giornaliero seScegli il diario settimanale se
Hai tanti compiti e devi seguirne lo sviluppo;Preferisci avere una visione d’insieme
Hai bisogno di prendere appunti ogni giorno e non vuoi tenerle in una raccolta separataNon devi andare troppo nel dettaglio con annotazioni e liste
Vuoi spazio extra per essere creativoVuoi tracciare i tuoi progressi e vederne l’evoluzione del tempo
Preferisci concentrarti sul giorno senza farti distrarre da compiti ed incombenze futureDesideri impostare il bullet una volta a settimana e non tutti i giorni
Desideri seguire il metodo alla letteraSei abituato ai planner o alle agende

Ultima possibilità: l’aiuto da casa

Se hai letto fin qui e ancora sei in dubbio su cosa scegliere, l’ultima carta da giocare è quella di chiamare in causa il creatore del metodo, ovvero Ryder Carrol.

Nel capitolo dedicato al diario giornaliero, non prende nemmeno in considerazione una contrapposizione tra giornaliero e settimanale. Per lui esiste solo il diario giornaliero.

L’antagonista del diario settimanale è, secondo Carroll, il diario mensile: “ Alcuni Bullet Journalist preferiscono far migrare i Bullet con cadenza settimanale anziché mensile. Personalmente uso i diari settimanali in periodi molto impegnativi.”

📎 Leggi anche questo post
Il Monthly Log (o Vista Mensile): 14 idee di layout per pianificare il tuo mese

Ma non solo, lui stesso adatta il formato settimanale al formato giornaliero, ovvero “adatto la struttura del Diario giornaliero cambiando l’Argomento, che è costituito dalle date della settimana in questione (per esempio “14-21 giugno”).

E ora tocca a te!

Il punto di vista di Carroll è coerente con il metodo bullet journal, ovvero uno strumento di mindfulness che ti consente di vivere consapevolmente aiutandoti a raggiungere ciò che davvero ha importanza per te. E come puoi vivere consapevolmente se non nell’oggi?

A discapito di quanto accade sui social, in realtà, secondo il metodo originale, la battaglia tra diario giornaliero e visione settimanale semplicemente non esiste, perché l’importante è l’oggi. Puoi però scegliere come pianificare il tuo futuro: se a breve termine (settimana) o a medio termine (mese).

Ora che hai tutti gli elementi, che ne pensi ? Lascia la tua opinione qui sotto.

Ti piacerebbe creare una nuova abitudine e hai letto il mio precedente post su cosa sono, come si formano, le insidie e come risolverle. Ora dobbiamo passare alla parte pratica, ovvero creare un habit tracker nel tuo Bullet Journal.

Che cosa sono gli habit traker 

Nel macro-gruppo delle raccolte, esiste una tipologia di raccolta che si chiama habit tracker ed è un modo efficace per, appunto, tenere traccia di un’abitudine.

Misurare, quantificare e tenere traccia dei propri progressi è utile per avere un riscontro immediato su come stai procedendo rispetto all’obiettivo che ti sei posto. Non solo, ti offre anche un valido aiuto per analizzare se devi modificare qualcosa.

Quali sono i vantaggi di tenere un habit tracker

Come abbiamo visto, le insidie riguardo alla creazione di nuove abitudini riguarda spesso lo schema, il quale non è chiaro o in fase di stimolo o in fase di ricompensa.

Grazie ad un habit tracker:

  1. sarà più facile ricordarti che devi intraprendere quell’azione;
  2. ti darà quella mini ricompensa sufficiente a rinforzare l’abitudine;
  3. contribuirà a motivarti, perché avrai a tua disposizione una rappresentazione grafica dei tuoi progressi.

Studi hanno dimostrato che chi tiene traccia dei propri progressi ha maggiori possibilità di riuscita rispetto a chi non lo fa, questo perché il vedere i propri progressi ci stimola ad andare avanti. E questo diventa maggiormente importante nei periodi un po’ così, quando tutto sembra andare storto: visualizzare che in qualcosa stiamo andando bene e i progressi fatti può realmente aiutarti a riprendere fiducia in te stesso. Un habit tracker ti aiuta proprio a visualizzare a che punto sei rispetto all’obiettivo.

Pensa a quando fai una lista di cose da fare e man mano che le finisci poi le stralci. Ad ogni X aggiunta ti senti meglio e più soddisfatto. Con un habit tracker succede la stessa cosa. Man mano che vai avanti, il tuo cervello rilascia la dopamina (ormone responsabile della soddisfazione).

Che cosa puoi tracciare?

Anche per qualcuno, come me, che la vena artistica scorre lentamente, con gli habit tracker si può sbizzarrire. Io mi sono permesso di fare una carrellata (non esaustiva) di quelli che mi sembrano più utili e facili da implementare, che ho diviso in tre categorie:

Salute e cura di sé

  • Attività fisica
  • Meditazione & Yoga
  • Bicchieri d’acqua bevuti
  • Medicine / integratori
  • Sintomi di malattie
  • Sonno
  • Umore
  • Food log

Progetti personali

  • Tempo dedicato agli hobby
  • Tempo speso per il bullet journaling
  • Attività per blog o Social Media
  • Libri letti
  • Soldi risparmiati
  • Imparare nuove abilità
  • Serie TV
  • Ricerche di lavoro

Casa & Finanze

  • Finance Log
  • Risparmio
  • Bollette
  • Uso di prodotti
  • Pulizie
  • Lavori di giardinaggio
  • Dare l’acqua alle piante
  • Cura degli animali domestici

📎 Leggi anche
21 Idee di Habit Tracker per il tuo Bullet Journal

Come creare un habit tracker nel tuo Bullet Journal?

Nella sua versione più basica, un habit tracker è costituito da un calendario in cui segni i giorni in cui hai svolto l’attività stabilita. Per esempio, se decidi di correre 30 minuti il lunedì, il mercoledì ed il venerdì, metterai in ogni giorno una semplice X. Man mano che il tempo passa, il tuo calendario si riempirà dandoti una visione d’insieme su quando e quanto hai svolto l’attività.

Ma i bullet journalist non potevano accontentarsi di un semplice calendario, per cui sono nati diversi tipi di tracker più o meno elaborati. In internet soprattutto su instagram e su Pinterest sono presenti migliaia di modelli (alcuni anche stampabili). Per mia convenienza qui propongo i tre tipi più gettonati: a tabella, a cerchio, riempimento di oggetti.

Quanti habit tracker tenere?

Come per tutte le questioni personali, anche in questo caso non esiste un numero preciso, in quanto il numero di habit tracker varia in funzione delle tue esigenze. In qualche blog ho letto che il numero ideale varia da 2 a 8. Secondo me, invece, più che dare importanza alla quantità di tracker, dovresti valutare attentamente la loro funzione, chiedendoti semplicemente perché desidero tenere un tracker?

Io, per esempio, ho iniziato con il tracker della gratitudine, ma dopo un mese l’ho abbandonato perché non faceva per me. Per contro ho un tracker per alcuni lavori di giardinaggio (p.es. in estate per il trattamento della zanzara tigre) e per un certo periodo ho voluto monitorare alcuni prodotti (perché mi sembrava finissero troppo presto).

Se desideri creare un’abitudine. In quel caso io mi limiterei davvero a costruire una o al massimo due abitudini. Questo per non correre il rischio di incappare nel secondo tipo di insidia quando si crea un’abitudine, ovvero avere aspettative sono alte e pretendere troppo e in poco tempo. Concentrandoti su una o due abitudini puoi davvero dedicarti ad implementarla fino in fondo.

E ora tocca a te!

Gli habit tracker sono un tipo di raccolte molto presenti in un bullet journal, sia per la facilità con cui si creano, sia per il fatto che anche per i meno artisti danno comunque un tocco di colore. In questo post ti ho dato diverse idee sia per quali adottare, sia per come impostarli. Che tu scelga di di avere uno, dieci o cento tracker l’importante è che tu sia consapevole della loro utilità.

E tu, quanti tracker hai? Quali hai scelto? Commenta pure qui sotto.

Il Bullet Journal (o BuJo) è un metodo per vivere la propria vita più consapevolmente.

Da quasi due anni è il mio fedele compagno di vita, che mi permette di essere flessibile, annotando agilmente pensieri, ricordi, intuizioni, cose da fare e che mi fornisce una visione generale della mia vita.

Se, anche tu, vuoi scoprire tutti i segreti dell’attività di Bullet Journaling mettiti comodo e continua a leggere.

Questo articolo contiene link affiliati tramite UE Amazon Associates.
Per te il prezzo resterà uguale, ma io potrei ricevere una piccola commissione sui prodotti che acquisterai.
Se deciderai di sostenermi, mi aiuterai a mantenere questo blog e a creare nuovi contenuti.

1. Cos’è un Bullet Journal?

L’ideatore del metodo, Ryder Carrol – un digital product designer di New York , fornisce la seguente definizione:

Il Bullet Journal non è un metodo per organizzare i tuoi appunti e preparare liste di cose da fare.

Riguarda quello che io chiamo “vivere consapevolmente”: liberarsi dalle distrazioni e utilizzare il tempo e le energie nel perseguire ciò che ha davvero importanza, nel lavoro e nella tua vita privata.

2. Perché usare un taccuino?

  • Produttività – Mindfulness – Intenzionalità
    Scopo del metodo è far coniugare questi tre elementi grazie a moduli flessibili che ti aiuteranno ad ottenere “più risultati lavorando su meno cose, perché identificherai ciò che davvero importante, eliminando il superfluo.”
  • Tutto in un unico posto
    Quello che personalmente amo del metodo è il fatto di avere tutto in un unico supporto, personalizzato, in cui posso annotare tutto quanto mi passa per la testa per poi radunarlo ed organizzarlo in un secondo tempo.
  • Sgomberi la mente dai pensieri
    Ti fornisce un supporto in cui poter trascrivere i tuoi pensieri (lo sapevi che ogni giorno sono quasi 50’000?), per poi filtrarli, organizzarli e utilizzarli in un secondo tempo.
  • Bisogna scrivere a mano
    L’attività di journaling, oltre a stimolare la mente, permette di imprimere maggiormente e più a lungo le informazioni nel nostro cervello in quanto dobbiamo fare uno sforzo cognitivo per rielaborare le informazioni prima per poterle trascrivere.

3. Concetti base, materiali e impostazione

3.1. I concetti di base

  • BulletJournal / BuJo – È un taccuino in cui vengono riportate informazioni seguendo un determinato metodo.
  • Raccolta – Pagina in cui vengono raccolte e organizzate un tipo di informazioni
  • Significanti – Simboli usati per distinguere le note, possono essere standard o personali
  • Migrazione – Riportare i contenuti da una pagina all’altra
  • Spread – Due pagine affiancate, spesso utilizzato anche come sinonimo di layout
  • Log – Diario, diario di bordo
  • Mindfulness – Modalità di prestare attenzione, momento per momento, spesso usato come sinonimo di consapevolezza

3.2. I materiali necessari

Fondamentalmente l’attività di bullet journaling necessita solo di tre cose:

  • Un taccuino (io ti consiglio il Dingbats* – trovi la recensione completa qui)
  • Una matita o penna
  • Un righello

Altri strumenti, secondo i tuoi desideri possono essere:

  • brush pen o pennarelli (io ti consiglio i Zebra Mildliners – trovi la recensione completa qui)
  • evidenziatori
  • acquarelli
  • washitape
  • stickers e post it

📎 Leggi anche questo post
Accessori per il tuo Bullet Journal: la guida completa

3.3. Come creare un bullet journal

Per creare il tuo bujo hai solo bisogno di un po’ di buona volontà per impostare le prime pagine:

  1. Keys – Dove inserirai i tuoi significanti
  2. Indice
  3. Diario del futuro (future log)
  4. Diario mensile (monthly log)
  5. Diario giornaliero o settimanale (daily o weekly log)
  6. Le tue raccolte personalizzate

In alternativa, se non hai tempo/voglia o non ti senti sicuro, puoi sempre acquistare un bullet precompilato con tutte queste pagine già impostate.

Materiali, Raccolte, Significanti e Migrazione

4. Le raccolte: cosa sono e quali sono

Le raccolte sono pagine (una o più, secondo il bisogno) che permettono di organizzare e raccogliere informazioni collegate tra loro. Le raccolte sono di tue tipi:

  • principali – come l’indice, future log, il monthly log e weekly o daily log
  • specifiche – che sono dei contenitori per soddisfare specifiche esigenze (p.es. tracker, finance log,…)

4.1. Raccolte principali: Indice, Future Log, Monthly Log e Daily Log

4.1.1. Indice

L’indice non è altro che l’elenco di tutte le raccolte (escluso il diario giornaliero) contenute nel quaderno ed è organizzato come un semplice sommario. L’obiettivo e chiaro: farti trovare la raccolta in modo veloce.

4.1.2. Il diario del Futuro (o Future Log)

Nel diario del futuro (o future log) rientrano le voci che non legate al mese corrente. Per esempio a gennaio prendo un appuntamento dal dentista, ma sarà a giugno e così lo riporto nel future log nello spazio relativo a quel mese. (Io sono andato addirittura oltre, creando uno spazio apposito per l’anno successivo in caso di scadenze annuali).
Lo spazio necessario è di 2 o 4 pagine, a seconda di quanti mesi inserisci in ogni pagina.
Le voci saranno poi riportate nel diario mensile una volta disponibile.

📎 Leggi anche questo post
Il Future Log : come pianificare il tuo futuro nel Bullet Journal

4.1.3. Il diario mensile (o Monthly log)

Il diario mensile è solitamente composto da due pagine: quella di sinistra con il calendario vero e proprio e la pagina di destra con i compiti da eseguire.
La mia seconda pagina è, invece suddivisa in 4 quadrati dedicati a quattro temi diversi: to do, obiettivi, compleanni e scadenze.

📎 Leggi anche questo post
Il Bullet Journal Monthly Log (o Vista Mensile): 14 idee di layout per pianificare il tuo mese

4.1.4. Il diario giornaliero [o Daily log] / vista settimanale [o Weekly spread]

Nel diario giornaliero puoi annotare i pensieri che sorgono durante il giorno: eventi, compiti, note,… Per creare il diario giornaliero è sufficiente scrivere sulla prima pagina bianca disponibile la data del giorno.

Io invece preferisco adottare il metodo del diario settimanale. Differisce dal diario giornaliero in quanto su una o due pagine si riporta tutta la settimana. Vi è inoltre spazio per altri elementi come i tracker settimanali, to do, meteo o il menu.

📎 Leggi anche questo post
Visione settimanale vs. diario giornaliero (weekly spread vs. daily log): scegli il sistema perfetto per il tuo bullet journal

4.2. Raccolte specifiche

Contrariamente alle raccolte precedenti, che presuppongono un inquadramento temporale, le raccolte specifiche (o personalizzate) sono pensate per soddisfare specifiche necessità.
Nel libro vengono citate tre le fonti di ispirazione per le proprie raccolte personalizzate:

  • obiettivi – “indicano una direzione da seguire e un proposito” e possono essere generali come mantenere i buoni propositi o trovare il tuo equilibrio, oppure speicifici come cambiare lavoro;
  • sfide – “un luogo in cui mettere insieme le idee e chiarirle, tenere traccia dei progressi e trovare soluzioni” ed è qui che rientrano le abitudini e tutti i tipi di tracker per tenere traccia dei progressi così da migliorare alcuni aspetti della tua vita (come il tuo rapporto con il cibo o le tue finanze);
  • compiti – “riunire compiti semplici” attraverso le to do list.

📎 Leggi anche questi post
GTD e Bullet Journal: come unire i metodi per essere produttivo con intenzionalità
Obiettivi e Bullet Journal: trova le tue motivazioni, analizza le opzioni e pianifica le azioni

5. I significanti: cosa sono e come si usano

I significanti sono simboli usati accanto alle annotazioni per distinguere e fornire un contesto alle varie note.

Solitamente all’inizio del Bullet Journal si inserisce una pagina dedicata, chiamata Key, in cui si scrivere l’elenco di tutti i significanti usati nel proprio taccuino. A volte, nei quaderni già preimpostati, questa raccolta è già presente.

5.1. Significanti standard

compiti
xcompiti completati
>compiti migrati
<compiti programmati
oeventi
note
*priorità
!ispirazioni

5.2. Significanti personali

In aggiunta ai simboli standard di cui sopra, puoi aggiungere nuovi segni in base alle tue esigenze, i quali sono chiamati significanti personali.
Io, per esempio, uso anche il simbolo del triangolo per gli appuntamenti, in modo da separarli dagli eventi, mentre uso una stella per indicare i giorni festivi infrasettimanali.

5.3. Colour code

Il colour code è semplicemente una legenda dei colori. Usandoli, puoi richiamare facilmente in modo visivo le informazioni relative a delle categorie o degli argomenti. Per esempio potresti usare il blu per gli impegni di lavoro e il rosso per le faccende domestiche, il verde per i tuoi hobby.

📎 Leggi anche questo post
Significanti, key e colori: come rendere efficaci le tue annotazioni nel bullet journal

6. Riflessione e migrazione

Con riflessione si intende semplicemente fare il punto della situazione e si esegue ogni giorno.
Solitamente si propongono due tipi di riflessione: una mattutina, la quale si tratta di un momento per pianificare, e una serale, ovvero un momento per valutare.

La migrazione consiste semplicemente nel riportare i contenuti da una pagina all’altra (p.es. un compito non concluso nel mese corrente) oppure appunti importanti quando si tratta di cambiare quaderno.

  • La migrazione mensile si effettua a fine del mese corrente, rivedendo i compiti ancora in sospeso e, se del caso, riportandoli al mese successivo (contrassegnando la voce come migrata [>]).
  • La migrazione annuale avviene quando si passa da quaderno all’altro e vale lo stesso principio della migrazione mensile, ma molto più in grande (come se stessimo facendo un trasloco di casa). Qui, oltre a riportare i compiti, vi è da valutare i contenuti del bullet journal e l’organizzazione.

📎 Leggi anche questo post
La riflessione nel Bullet Journal: cos’è e come farla

7. Domande frequenti – FAQ

7.1. Qual è a differenza rispetto ad un’agenda o un planner?

La differenza maggiore riguarda l’impostazione.

  • In un’agenda o un planner sono presenti delle sezioni definite. Solitamente si tratta di calendari mensili, settimanali e giornalieri con l’aggiunta di altri elementi, i quali ti aiutano a pianificare il tuo tempo o a raggiungere degli obiettivi specifici.
  • Un bullet journal è un taccuino in cui non vi è alcuna sezione predefinita. Questo significa che puoi costruirlo come più ti piace, sfruttando la struttura lineare delle agende ma utilizzando un approccio a moduli tramite le raccolte.

7.2. Posso tenere un bullet journal digitale?

Certo che si!

Sebbene il metodo nasca in forma analogica, usando un taccuino, grazie all’avvento della tecnologia è possibile utilizzare un tablet pur preservando tutti i vantaggi del metodo. Io per esempio uso l’app Goodnotes e i modelli li creavo con Adobe Illustrator. Su Etsy trovi tanti artisti indipendenti che propongono modelli di bullet digitali.

Ma non solo! Secondo me, il BuJo ha comunque dei limiti e quindi abbino al metodo diverse app speicifiche.

Lo stesso inventore ha inventato un app chiamata “the companion app”, che però ha più una funzione di supporto al taccuino.

Digital Bullet Journal sul iPad e Bullet Journal su taccuino

📎 Leggi anche questo post
Cos’è il Digital Bullet Journal (DigiBujo) e come crearlo

7.3. Cosa devo assolutamente includere?

Per iniziare, le quattro raccolte principali (indice, future log, monthly log, daily log) sono sufficienti. Man mano che lo utilizzerai ti renderai conto che hai bisogno di raccolte specifiche, in cui radunare tutti gli aspetti legati ad un obiettivo, un compito o una sfida. Il mio consiglio è di valutare attentamente di quali raccolte hai bisogno secondo tue esigenze le motivazioni che ti portano a tenere un bullet journal.

Per esempio, nel mio non possono mancare: libri da leggere, corsi da frequentare, acquisti futuri, cose da vendere, idee regalo e vari to do list (p.es. i lavori di giardino).

Un tipo di raccolte specifiche molto popolari sono i tracker.

📎 Leggi anche questi post
Abitudini e Bullet Journal: gli habit tracker
21 Idee di Habit Tracker per il tuo Bullet Journal
49 idee di pagine e raccolte personali per il tuo Bullet Journal

7.4. Come organizzare un bullet journal?

In teoria, dato che si tratta di un metodo flessibile, la risposta più immediata è: come più desideri.

In pratica, ci sono tre filosofie:

  • Puoi seguire il metodo originale, ovvero l’ordine delle pagine:
    Inizi impostando le raccolte principali (key, indice, future log, mese e giorno corrente) e poi le prime raccolte specifiche che hai deciso di tenere. Man mano inserirai i daily, monthly e raccolte che ti servono. L’ordine viene dato solo dal numero di pagina e, per questo, l’indice è fondamentale per ritrovare le varie raccolte all’interno del taccuino. Il mio primo BuJo l’ho strutturato così, ma personalmente non mi sono trovato molto bene, perché man mano che il tempo passa devi tornare sempre più indietro per trovare una specifica raccolta.
  • Puoi inserire all’inizio del bullet tutte le raccolte principali con tutti i mesi già pronti, lasciare delle pagine vuote per i futuri weekly e poi tutte le raccolte specifiche. Questo metodo va bene se hai deciso di lavorare utilizzando i weekly spread, in quanto dopo i mesi, ti basta tenere 52 pagine libere per le settimane. Io, quest’anno, ho usato questa tecnica e mi sono trovato molto bene.
    Una variante di questo approccio, suggerita alcuni bullet journalist, è di iniziare con le raccolte principali e poi girare il bullet sottosopra in modo da “partire dal fondo” con le raccolte. Così facendo non devi contare le pagine e, potenzialmente, puoi usarlo se decidi di affidarti al daily log.
  • Un terzo metodo è di usare due taccuini: un taccuino per le raccolte principali e un taccuino per le raccolte (quest’ultimo sarà chiamato un Master Bullet Journal). Questo approccio ha il vantaggio di non dover migrare le raccolte da un taccuino all’altro quando lo termine o alla fine dell’anno. Solitamente viene adottato se usi un Midori, ovvero tanti piccoli quadernetti tenuti insieme da una copertina più spessa.

7.5. Come decorare un bullet journal?

Prima di parlare di decorazione, sappi che ci sono due scuole di pensiero: chi preferisce il bullet journal minimal e chi preferisce un bullet journal artistico.

Entrambi le impostazioni vanno benissimo. Infatti, come scrive Carrol:

l’unica cosa che conta nel mondo del Bullet Journal è il contenuto, non la presentazione o la forma. Se riuscite a raggiungere un ottimo livello in entrambi gli aspetti, complimenti! Ma sappiate che l’unica capacità artistica richiesta è quella di tracciare delle linee (abbastanza) dritte; se sapete farlo, siete a cavallo.

  • Se decidi per uno stile minimal, non avrai bisogno di decorazioni in quanto l’impostazione sarà molto basic: penna nera e linee dritte sono tutto quello che ti serve. Al massimo qualche colore, principalmente per evidenziare informazioni importanti.
    Il vantaggio principale è che impiegherai poco tempo per impostare le tue raccolte.
  • Se opti per uno stile artistico puoi sbizzarrirti con stickers di diverse forme e colori, usare washi tape per contornare pagine o come segnalibri, disegnare doodles di rimando ai testi, brush pen per titoli scenografici.

Quale che sia lo stile che sceglierai, andrà comunque bene. Il bullet journal è personale e flessibile, anche quando si tratta di decorazioni.

7.6. Due semplici consigli per chi inizia

  • Sperimenta, sperimenta, sperimenta
    Quando ho iniziato a creare il bullet (ma anche dopo) ero sempre timoroso di sbagliare e lo usavo con parsimonia. A fine novembre mi sono poi reso conto che avevo ancora tante pagine libere prima di terminare il Bullet. Così ho iniziato ad annotare ogni minima cosa (come dice il metodo) a sperimentare di tutto e di più. Ebbene, ti posso assicurare che il dicembre è stato il mese in cui ho davvero capito i reali vantaggi del metodo.
  • Datti tempo e non strafare
    Presi dall’entusiasmo iniziale e sedotti dai post sui social network (Instagram e Pinterest su tutti),la tendenza è quella di partire con le raccolte principali e iniziare ad aggiungere raccolte specifiche come se non ci fosse un domani. Il risultato è che ci si ritrova con pagine occupate da raccolte che non si utilizzano e che rimangono vuote.
    Il mio consiglio è quello di segnarti tutto quello che potenzialmente farebbe al caso tuo, fare una pausa e poi riprendere la lista, analizzando con calma di quali raccolte hai davvero bisogno.

📎 Leggi anche questo post
7 errori che si fanno con il Bullet Journal (e come risolverli)

7.7. Risorse: per saperne di più

Per iniziare puoi guardare il tutorial ufficiale di presentazione (in inglese):

Poi ti consiglio di leggere il libro:

Per idee, consigli e spunti LA risorsa principale è il sito ufficiale: www.bulletjournal.com.

Su Facebook sono presenti due gruppi italiani di Bullet Journal, dove vengono poste domande, scambiate opinioni e idee di layout:

Tante idee le forniscono anche i social network :

  • Instagram con gli hashtag #bulletjournal e #bulletjournalitalia (non dimenticarti anche il blog @settenove.ch) e
  • Pinterest.